Attualità
Ospedale Agropoli, Squillante: "Chiude per alti costi e poca produttività"
Redazione
29 marzo 2013 13:59
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AGROPOLI. La sospensione cautelare da parte del Tar del provvedimento dell’Asl Salerno, che di fatto decretava la chiusura dell’ospedale civile di Agropoli, sembra non cambiare i piani del direttore generale, Antonio Squillante (nella foto), inteso a procedere con il lavoro di riconversione del presidio ospedaliero cilentano. “È scritto nel decreto n. 49 del 2010 - spiega Squillante - il nosocomio sarà inizialmente chiuso, per consentire lo spostamento del personale e l’organizzazione di altri presidi, ma sarà, entro l’estate, riconvertito in centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico e in struttura residenziale per cure palliative”. Il direttore dell’Asl motiva la necessità di un simile provvedimento nell’ottica della riduzione degli sprechi. “In termini economici, l’ospedale di Agropoli - sostiene Squillante - ha un costo annuo di circa 15 milioni di euro a fronte di una produttività che non supera i 7 milioni. Comparati, inoltre, agli altri ospedali, quali Eboli o Battipaglia, gli accessi all’ospedale di Agropoli mostrano un’esigua attività territoriale. I dati parlano di 15mila accessi annui, di cui solo 127 risultano essere codici rossi”. Il direttore generale, quindi, è inteso a non arrendersi ed a portare le proprie ragioni in tribunale. Intanto, il prossimo 10 aprile, la Camera di Consiglio del Tar si esprimerà sulla richiesta avanzata dall’Amministrazione comunale di Agropoli, ovvero sulla modifica del Piano di riassetto della rete ospedaliera regionale, per salvare il nosocomio cilentano, che altrimenti rischia seriamente di essere riconvertito in un ospedale di genere. In caso di chiusura, sarà assicurata una postazione Psaut, presidio volto a trattare le patologie meno complesse e a stabilizzare i pazienti per poi trasferirli altrove.



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