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OPERAZIONE DELLA GDF
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Eboli-Capaccio, spaccio di droga: processo 'Doppia X', chiesta conferma condanne in Appello
Redazione
29 gennaio 2014 16:16
Eye
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EBOLI-CAPACCIO. Processo in Appello per i nove imputati arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Doppia X”, effettuato dai finanzieri di Eboli nel 2011, che aveva permesso di sgominare un’organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti nel centro storico di Eboli e nella Piana del Sele. Il procuratore generale ha chiesto la conferma delle pene e delle attenuanti generiche per tutti gli imputati, tranne che per Massimo Albano. Le condanne di primo grado arrivarono nell’ottobre del 2012: 14 anni di reclusione all’ebolitano Massimo Esposito, detto “capachiena”, ritenuto il leader dell’organizzazione criminale. Pene più miti rispetto alle richieste avanzate dal pubblico ministero quelle comminate agli altri otto imputati che, come Massimo Esposito, avevano richiesto di avvalersi del  rito abbreviato: 7 anni di reclusione a Luigi Marotta, anche lui di Eboli, e al capaccese Giuseppe Esposito, ritenuto dagli inquirenti il grossista che riforniva di hashish l’intera organizzazione, e per il quale sono state chieste le attenuanti generiche. 6 anni e 10 mesi per l’ebolitano Marco Di Palma; 5 anni e 2 mesi per Gaetano Greco Iorio, di Eboli; mentre gli ebolitani Arturo Marra e Antonio D’Amore, insieme a Giuseppe Protopapa di Campagna, sono stati condannati a 4 anni e 8 mesi; 3 anni e 2 mesi invece per Massimo Albano,sempre di Eboli, per il quale è stata richiesta una riduzione di pena. Le indagini dei finanzieri, partite nel 2010, avevano permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio criminale e i traffici di droga effettuati, tra il 2005 e il 2009, nella Piana del Sele. Un anno di indagini culminate con il blitz messo a segno nel luglio del 2011 dalla Guardia di Finanza. L’operazione  ha portato all’arresto di dieci persone e al sequestro di oltre 10 chili di hashish e 30mila euro in contanti. Gli ingenti quantitativi di droga, che proveniva dall’area napoletana,  acquistato per decine di chili al mese, era dirottato sulla piazza ebolitana dal capaccese Giuseppe Esposito, ritenuto personalità di spicco nell’ambiente del traffico illegale di stupefacenti. Marotta e Massimo Esposito, poi, attraverso una rete ben ramificata di pusher provvedevano allo spaccio quotidiano nella Piana, alla custodia dell’hashish e alla distribuzione



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