Attualità
fissata udienza camerale il 20 maggio
fissata udienza camerale il 20 maggio
Capaccio, inchiesta feto morto: accolta opposizione all'archiviazione
Anna Vairo
05 aprile 2014 21:28
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CAPACCIO. Accolta l'opposizione all'archiviazione dell’inchiesta sul decesso del piccolo Gennaro il bimbo, figlio di una coppia di coniugi capaccesi, nato morto all’ospedale "Santa Maria della Speranza" di Battipaglia, il 23 febbraio 2013. È stato infatti notificato all’avv. Marco Nigro, legale che assiste Mariarosaria Voza e il marito Luciano Monte, l’avviso di fissazione per l'udienza camerale che il giudice per le indagini preliminari di Salerno, la dott.ssa Maria Zambrano, ha disposto per il 20 maggio prossimo. È stata dunque giudicata fondata dal gip l’opposizione presentata il 27 settembre scorso dal legale dei coniugi capaccesi che non ha archiviato l’indagine come richiesto dal pubblico ministero, Francesca Fittipaldi, della Procura di Salerno. L’udienza camerale sarà destinata a valutare l’opposizione presentata, unitamente ad una relazione medico legale di parte, dall’avv. Nigro che sostanzialmente contesta integralmente la relazione medico legale dei consulenti del pm (i medici Zotti e Longo) non solo dal punto di vista medico-ginecologico ma anche rispetto alla dinamica dei fatti, e chiede il rinvio a giudizio per tutti i sanitari coinvolti, ovvero nove tra medici e infermieri, essendo gli atti di indagine a disposizione del gip già sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. Soddisfatti i genitori del piccolo Gennaro che vedono, in questo provvedimento, un barlume di speranza affinché si possa far luce sulla triste vicenda. Spetterà comunque al gip, all'esito dell'udienza camerale, decidere sulle richieste avanzate nell'atto di opposizione. Il legale,tra l’altro, aveva chiesto in subordine un'ulteriore consulenza ostetrico-ginecologica che dovrà far luce su una serie di problematiche che sarebbero state completamente ignorate dai consulenti del pm. L’avvocato della famiglia Monte punta anche l’attenzione sulla sparizione di alcuni esami eseguiti dalla 33enne capaccese quando già il quadro clinico della donna (giunta alla 42esima settimana di gestazione mentre si trovava ricoverata nell’ospedale battipagliese) e del suo bambino si stava aggravando, con le tragiche conseguenze che hanno portato alla morte del piccolo.  "Per il momento non possiamo che ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto – ha commentato l’avv. Marco Nigro - anche se sarà necessario attendere le determinazioni del gip.  Non era pensabile che la morte di un feto completamente sano potesse essere archiviata così celermente. In un paese civile il caso del piccolo Gennaro non può non meritare un regolare processo".



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