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"sostituzione fondata su falsa rappresentazione di fatti"
"sostituzione fondata su falsa rappresentazione di fatti"
Piano di Zona S7, Rocca capofila: Comune Capaccio impugna delibera e ricorre al Tar
Anna Vairo
10 luglio 2014 10:20
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CAPACCIO PAESTUM. Nuovo capitolo nella querelle sul Piano di Zona S7. Il Comune di Capaccio Paestum infatti ricorrerà al Tar per impugnare la delibera (n.14 del 07.05.2014) adottata dal Coordinamento istituzionale del Piano di Zona Calore Salernitano-Alburni con la quale la deputazione dei sindaci, il 12 maggio 2014, ha sostituito il Comune di Capaccio, fino ad allora capofila dell’ambito S7, con il Comune di Roccadaspide. La deliberazione della giunta comunale, presieduta dal sindaco Italo Voza, prende spunto dal fatto che “le motivazioni della suddetta sostituzione si fondano sull'attribuzione al Comune di Capaccio di responsabilità del tutto inesistenti attraverso una falsa rappresentazione di fatti e circostanze”. Di fatto il coordinamento istituzionale aveva evidenziato tra le motivazioni che portarono alla sostituzione del comune di Capaccio come capofila "l'atteggiamento di disinteresse manifestato dal Comune capofila nella risoluzione delle criticità denunciate nel corso degli ultimi anni dai comuni facenti parte del Coordinamento Istituzionale e dalla stesso Ufficio di Piano, che ha prodotto evidenti inefficienze e disfunzioni, con perdite di finanziamenti e mancata erogazione di servizi essenziali per la cittadinanza dei comuni facenti parte del Piano di zona”. La scelta di cambiare il comune capofila dunque sarebbe stata una necessità dal momento che l'immobilismo di Capaccio, negli ultimi due anni, avrebbe portato alla perdita di circa 6 milioni di euro di finanziamenti regionali per la mancata presentazione della rendicontazione, nonché non erogati tanti servizi utili destinati alle fasce più deboli. L’amministrazione comunale capaccese invece ritiene che la perdita di finanziamenti, l'inefficienza e l'incapacità organizzativa dell'ambito, attribuita al comune capofila di Capaccio sono responsabilità ascrivibili esclusivamente ai Comuni che avevano omesso di presentare la rendicontazione: in tutto 16, ossia Roccadaspide, Ottati, Piaggine, Monteforte Cilento, Magliano Vetere, Laurino, Giungano, Felitto , Controne, Castelcivita, Aquara, Roscigno, Sacco, Sant’Angelo a Fasanella, Trentinara e Valle dell' Angelo. “La sostituzione del Comune Capofila fu decisa attribuendo impropriamente al Comune di Capaccio, le responsabilità della perdita di finanziamenti, ed il disinteresse nella soluzione delle criticità che avrebbero prodotto evidente inefficienze e disfunzioni, mentre come innanzi rilevato le responsabilità della perdita di finanziamenti, l'inefficienza e le disfunzioni ricadono esclusivamente sui 16 comuni che avevano omesso di presentare la rendicontazione delle annualità pregresse dalla 3° alla 7° di attuazione del Piano Sociale di Zona”. Di qui la decisione di impugnare l’atto dinanzi al Tribunale amministrativo della Campania  incaricando per la difesa dell'Ente l'avv. Annunziata Maria del foro di Salerno unitamente all'avv. Emilio Grimaldi, responsabile del Settore Avvocatura del Comune di Capaccio Paestum.



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