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destinato ad uso pubblico, udienza dopo l'estate
destinato ad uso pubblico, udienza dopo l'estate
Capaccio, sfratto Museo Grand Tour: sospensiva dal Consiglio di Stato
Anna Vairo
24 luglio 2014 11:26
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Ordinanza di sospensiva da parte del Consiglio di Stato della sentenza di sfratto esecutivo per il Museo “Paestum nei Percorsi del Grand Tour”, allestito all’interno del complesso storico-religioso di Sant’Antonio a Capaccio Capoluogo. Domani, di fatto, si sarebbe dovuto procedere al rilascio dei locali concessi, in comodato d’uso, alla Fondazione Gian Battista Vico di Vatolla; alla luce degli ultimi sviluppi invece sembra proprio che per il momento il Museo resterà in Piazza Vittorio Veneto. Slitta, infatti, a dopo l’estate la discussione nel merito dinanzi al tribunale amministrativo regionale. Intanto, il Comune di Capaccio Paestum ha proceduto ad approvare la destinazione d’uso pubblico della porzione del complesso monumentale di Sant’Antonio che ospita il museo da circa 11 anni. L’intero immobile (ex convento, chiesa, chiostro ed annesso giardino), nel 1933, fu donato proprio dal Comune di Capaccio alla Provincia religiosa Salernitano-Lucana dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori, che concesse in comodato d’uso gratuito un’ala dell’edificio alla Fondazione Vico per ospitarvi il museo. Secondo i Frati Minori, però, nel corso del tempo non sarebbero state svolte sufficienti attività museali tali da giustificare e consentire la proroga della natura gratuita del comodato d’uso. Di diverso avviso l’Amministrazione, retta dal sindaco Italo Voza, che ha approvato una delibera con la quale si destinano ad uso pubblico i locali e le pertinenze dove è ubicato il museo tenendo in considerazione il fatto che il complesso già nel 1933 era stato adibito a sede di uffici pubblici e nel corso degli anni ha continuato ad assolvere prevalentemente questa funzione. L’azione amministrativa tiene conto del fatto che il Museo del Grand Tour, riconosciuto sito d'interesse regionale, ospita e consente la pubblica fruizione di una mirabile collezione di oltre 150 opere, che è stata negli anni indubitabile attrattiva per l'intero territorio ed in particolare per l'abitato di Capaccio Capoluogo. Sarebbe dunque un danno irreparabile, oltre che un impoverimento culturale del territorio, ogni ipotesi di diversa destinazione dell'immobile: la permanenza del museo al Capoluogo sarà uno  strumento di crescita culturale  non solo della comunità locale unitamente alle attività di studio e di didattica museale che la Fondazione organizza costantemente. L’obiettivo dunque resta quello di non tralasciare alcuna azione al fine di mantenere aperta un’istituzione importante per la promozione storico-culturale di Capaccio Paestum e di continuare a custodirvi nella sua interezza la pregiata collezione di opere conservate all’interno.  



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