SAPRI. Iniziata con la superba performance del trio composto da Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Gabriele Mirabassi (clarinetto) e Paolo Mannutza (piano), la quarta edizione della rassegna Sapri Jazz Waves, organizzata dall’associazione Officine Creative – Luigi Sainato in collaborazione con il Comune di Sapri, prosegue con l’arrivo di una piacevole “ondata rosa”.
Per la seconda serata del festival, inserito dal Ministero dei Beni Culturali tra le 53 manifestazioni di interesse nazionale, sabato 2 agosto i giardini delle scuole elementari di Via Crispi a Sapri ospiteranno una delle stelle del firmamento jazz italiano: Rita Marcotulli. La pianista e compositrice romana salirà sul palco di Sapri Jazz Waves in compagnia del fisarmonicista Luciano Biondini.
Gran finale domenica 3 agosto con Elisabetta Antonini Quintet. La formazione, guidata dalla voce di Elisabetta Antonini e che vede il ritorno di Luca Mannutza (pianoforte), è composta da Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesco Bearzatti (sassofono tenore e clarinetto basso) e Marcello di Leonardo (batteria) e proporrà una personale rivisitazione delle composizioni letterarie e poetiche degli autori della “Beat Generation”.
In “The Beat goes on” – questo il titolo della performance del quintetto - Elisabetta Antonini, assieme a Bearzatti, Mannutza, Dalla Porta e Di Leonardo, racconta e ripercorre musicalmente gli scenari e i sogni di questa generazione di visionari, realizzando un “concept album” interamente pensato sulle voci e le parole dei poeti beat.
Entrambi i concerti, ad ingresso gratuito, avranno inizio alle ore 22.
Per tutte le altre informazioni sulla rassegna e sulle “clinics” basterà visitare i siti www.saprijazzwaves.it e www.saprijazzclinics.it.

Rita Marcotulli
La pianista e compositrice romana Rita Marcotulli inizia la sua brillante carriera professionale in piccole formazioni nella seconda metà degli anni settanta e, qualche anno dopo, inizia a collaborare con svariati artisti internazionali, quali Chet Baker, Jon Christensen, Palle Danielsson, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson, Joe Lovano, Charlie Mariano, Pat Metheny, Michel Portal, Enrico Rava e Kenny Wheeler fra gli altri. Nel 1987 viene votata “Miglior nuovo talento” nel referendum annuale della rivista “Musica Jazz” e l'anno seguente si trasferisce in Svezia, dove rimane fino al 1992. Tornata in Italia, collabora con molti protagonisti del panorama musicale nazionale e, nel 1996, accompagna Pat Metheny in un'esibizione al Festival di Sanremo.
Negli ultimi anni si è dedicata alla composizione di musiche da film, partecipando alla realizzazione del film “Basilicata coast to coast”, ottenendo per questo lavoro il Ciak d'oro nel 2010, il Nastro d'argento alla migliore colonna sonora nello stesso anno e il David di Donatello per il miglior musicista nel 2011 (prima donna a ricevere questo riconoscimento). Nel febbraio 2013 è membro della giuria di qualità alla 63ª edizione del Festival di Sanremo, condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto ed attualmente ha consolidato un dialogo a due con il virtuoso della fisarmonica italiana Luciano Biondini.

Elisabetta Antonini
Cantante, compositrice e arrangiatrice, cresciuta musicalmente fra l’Europa e gli Stati Uniti, Elisabetta Antonini si è fatta strada attraverso una fitta attività concertistica che l’ha portata a collaborare con alcuni fra i maggiori esponenti della scena contemporanea del jazz europeo. L’Antonini, che da sempre riserva un’attenzione mirata alla composizione e all’arrangiamento, rielaborando con cura alcune pagine dell’attuale jazz internazionale e scrivendo brani originali, rivela la personalità di un’artista completa che fonda la propria creatività in percorsi musicali tanto raffinati, quanto originali (vedi il duo arpa-voce in “Nuance” con Marcella Carboni). Abilissima nel mostrare le sue doti di artista e cantante, Elisabetta Antonini porta alla luce, attraverso un approccio espressivo dalla calda e avvolgente timbrica vocale, una sfrontata libertà espressiva con uno scat decisamente spontaneo. Con il lavoro di prossima pubblicazione “The Beat Goes On”, (CANDID) la vocalist romana ha inteso esplorare la cultura musicale dei ’60 riconducibile alla beat generation statunitense, in un itinerario comprendente strutture originali e non originali, espressamente riferite e dedicate a quei turbolenti, trasgressivi e creativi anni.