Attualità
LO HANNO AMMAZZATO PERCHÉ STANCHI DI SUBIRE LE SUE VIOLENZE
LO HANNO AMMAZZATO PERCHÉ STANCHI DI SUBIRE LE SUE VIOLENZE
Orrore a Montecorvino: Di Francesco ucciso e bruciato dai figli, moglie conferma confessione
Redazione
09 agosto 2014 10:57
Eye
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MONTECORVINO ROVELLA. Hanno confessato di aver ucciso e bruciato il padre, il cui corpo è stato rinvenuto carbonizzato nelle campagne, nella frazione Occiano, a Montecorvino Rovella. Sono in carcere, a Fuorni, Giancarlo e Sonia Di Francesco (al centro ed a destra nella foto), rispettivamente di 42 e 44 anni, in attesa dell’udienza di convalida del fermo che si terrà questa mattina: il primo è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, mentre la seconda di concorso nel reato di distruzione di cadavere per avere ucciso il padre, il 69enne pregiudicato Romano Di Francesco (a sinistra in foto), ed averne dato alle fiamme il corpo. L’omicidio è maturato nel pomeriggio del 5 agosto, intorno alle 15:30, come testimoniano le lancette dell’orologio rinvenuto al polso della vittima, ferme proprio su quell’orario. Poco dopo la mezzanotte dello stesso giorno, il cadavere, infilato in un sacco di juta, è stato caricato in auto e portato nelle campagne dove poi è stato bruciato. Il giorno dopo, il 6 agosto, viene rinvenuto da un pastore che lancia l’allarme, ma è il 7 agosto la svolta nelle indagini che ha portato al fermo dei due figli: determinante, a tal proposito, la denuncia di scomparsa presentata dalla moglie del Di Francesco ai carabinieri della Stazione di Montecorvino Pugliano. Ad insospettire gli inquirenti, la reazione della famiglia nell’apprendere che il corpo carbonizzato era del padre e il fatto che il racconto fatto sembrasse concordato. Dopo un lungo interrogatorio, fratello e sorella hanno ceduto e confessato. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, diretti dal ten. col.  Giulio Pini, e i militari della Compagnia di Battipaglia, coordinati dal cap. Giuseppe Costa, hanno così chiuso il cerchio risolvendo il delitto in meno di 48 ore. Movente del macabro assassinio, secondo quanto raccontato da moglie e figli, le continue vessazioni perpetrate dal 69enne nei confronti dei familiari: proprio dopo l’ennesima violenza, nei confronti della moglie e della nipote 15enne, sarebbe maturato il delitto. L’uomo, infatti, avrebbe aggredito la consorte a pugni e la nipotina a calci, scatenando così la reazione del figlio Giancarlo, che lo avrebbe colpito più volte al capo e al torace uccidendolo. Dapprima il panico, poi l’attesa che la sorella rientrasse dal lavoro e, successivamente, la decisione di nascondere e distruggere il cadavere, prima cosparso di benzina e poi dato alle fiamme.



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