AGROPOLI. In merito alla scomparsa del compianto Paolo Serra, ad Agropoli, riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal giornalista Oscar Nicodemo: "Bisognava conoscerlo, frequentarlo, ascoltarne le confidenze e le speranze per poter valutare la Sua persona nella pienezza dei valori che esprimeva. Non si apriva con tutti, anche se con tutti era leale e sincero, generoso e affabile. Quando Egli aveva appurato che il suo interlocutore fosse attrezzato per comprendere ed apprezzare le Sue finissime disquisizioni circa la politica e le relazioni sociali, era pronto ad avere un confronto che quasi sempre si rivelava entusiasmante, energico, costruttivo. Dotato di un’intelligenza straordinariamente fervida, era capace di portare avanti un discorso percorrendo la strada più lineare, evitando con maestria ogni tortuosità. E, come tutti i fini pensatori ed i bravi oratori, si compiaceva intimamente di una gradevole capacità di comunicare, senza mai incorrere nel vizio della presunzione. Provvisto di onestà intellettuale integerrima, riconosceva, all’occorrenza, i meriti e i sacrifici altrui, l’abnegazione al lavoro e le competenze. Era persino pronto a ravvedersi su un’idea se mai qualcuno adducesse ad argomentazioni che, in qualche modo, lo intrigassero. Ho imparato molto da lui, dalle sue conversazioni finalizzate all’insegnamento dell’ars antica del buon parlare, esternate per farmi dono dei piccoli grandi segreti che stanno alla base di una comunicazione apprezzabile ed autentica. Già, la comunicazione: il suo pallino, la sua passione, il suo talento. Stavamo preparando una nuova stagione televisiva, proseguendo sulle tracce della precedente, rigorosamente sperimentale ed avanguardistica, volta a (ri)valutare il Cilento come luogo di Rinascimento Moderno, considerato nel suo aspetto storico, culturale e naturalistico. Un progetto che un giorno spero di mettere in atto nel Suo ricordo ed in Suo onore. Paolo amava la nostra terra come i suoi cari, teneramente, cercando di dare il meglio di sé nella cornice di un affetto che Egli rendeva d’oro col suo esempio di padre, di uomo di lettere, di figlio della nobile tradizione popolare. L’eredità culturale, ma anche politica, che l’ex sindaco di Agropoli lascia ai suoi concittadini è di quelle importanti, da spendere nell’ottica di esigenze collettive di rinnovamento, di innovazione, di moralizzazione. Per questo, la Sua vita si è resa preziosa ed oltrepassa l’affetto grandissimo dei suoi famigliari, estendendosi nella coscienza di chiunque Lo abbia amato e stimato.  Egli rimane un uomo a cui continuare a guardare per poter operare al meglio durante il prosieguo della nostra vita, osservando, alla Sua maniera le ragioni dell’etica e dell’estetica, del cuore e della mente".