TRENTINARA. Stand espositivi e dediti alla vendita allacciati abusivamente all’Enel durante la “Festa del Pane e della Civiltà Contandina” 2014, in corso di svolgimento nel comune di Trentinara: due le persone denunciate a piede libero per furto di energia elettrica, stupore ed indignazione nella comunità locale. Una ventina, infatti, gli stand scoperti dai carabinieri della Stazione di Capaccio Capoluogo, diretti dal m.llo Maurizio Balistreri, a seguito di un controllo a sorpresa eseguito ieri durante la penultima serata della sagra, congiuntamente a due tecnici dell’Enel dell’ufficio di Agropoli, che si erano rivolti all’Arma a seguito di diverse segnalazioni anonime. I carabinieri, infatti, hanno riscontrato sul posto che circa una ventina di stand erano effettivamente allacciati direttamente nei pozzetti di derivazione dell’Enel, in maniera del tutto abusiva, attraverso collegamenti improvvisati con cavi conduttori e senza le necessarie precauzioni in termini di sicurezza. Nei guai, così, sono finiti l’elettricista incaricato dall’organizzazione e il presidente della Pro Loco, Alfonso Marino (in qualità di responsabile della manifestazione), entrambi deferiti all’autorità giudiziaria. Tra gli stand allacciati illegalmente, anche quelli riservati alle casse per l’acquisto dei ticket, alla somministrazione delle pietanze, agli ambulanti ed a private aziende locali che promuovevano i propri prodotti, alcune delle quali si sono già consultate con avvocati di fiducia per le tutele del caso. Sia il sindaco di Trentinara, Rosario Carione, che il presidente della Pro Loco, Alfonso Marino, hanno dichiarato di essere del tutto all’oscuro dell’incresciosa vicenda, che ha suscitato clamore nel piccolo paesino cilentano. Il primo cittadino trentinarese, rammaricato, ha chiesto al dirigente dell'Enel di consentire comunque il regolare svolgimento della manifestazione, impegnandosi a ripristinare il tutto secondo le regole stamattina, cosa che è regolarmente avvenuta, condannando il gesto in attesa che gli inquirenti accertino le dovute responsabilità. Indagini coordinate dalla Compagnia dei carabinieri di Agropoli, agl’ordini del cap. Giulio Presutti.