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AL MIBAC: “DISPOSIZIONE CONTRADDITTORIA, CI HA AFFOSSATI”
AL MIBAC: “DISPOSIZIONE CONTRADDITTORIA, CI HA AFFOSSATI”
Sfere Paestum: 200 imprenditori ricorrono al Tar, sindaco Voza va al Ministero
Alfonso Stile
25 gennaio 2015 11:13
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Duecento imprenditori turistico-alberghieri e della ristorazione sul piede di guerra contro il Mibac e i “veri nemici di Capaccio Paestum”: pronto il ricorso al Tar per ottenere la sospensiva al provvedimento ministeriale che ha negato la proroga che avrebbe consentito la permanenza delle tre cupole geodetiche, nell’area archeologica di Paestum, durante tutto il periodo dell’Expo 2015. Questa la compatta e decisa risposta degli imprenditori capaccesi, che ieri sera, presso l’Hotel Cerere (nella foto), hanno incontrato il sindaco, Italo Voza, per annunciare l’inizio di una battaglia legale contro “coloro che pensano alle proprie mire e beghe politiche anziché ai reali interessi della comunità e del territorio in un momento di grave crisi come questo”. A preparare il ricorso d’urgenza sarà l’avv. Pietro Desimone, noto penalista e già primo cittadino capaccese, su delega di: Consorzio Albergatori ‘Paestum In’, Consorzio Lidi di Paestum, Fareambiente, diverse associazioni di categoria e con il supporto della Bcc Capaccio Paestum. “A nostro avviso, la disposizione del Mibac e delle due Soprindentenze è palesemente contraddittoria – spiega a StileTV l’avv. Desimone – poiché, avendo già autorizzato la permanenza delle sfere per 3 mesi, ribadendo finanche che potranno essere rimontate a Paestum in occasione della prossima Borsa a novembre, di fatto ha legittimato, nero su bianco, che non c’è alcun abuso edilizio, quindi le cupole possono restare nell’area archeologica anche 10 mesi, perché sempre a carattere provvisorio e sempre di un periodo preciso e limitato nel tempo si tratta!”. A seguito di tale iniziativa legale e per dare sostegno alle rimostranze degli oltre 200 rappresentanti del tessuto economico comunale, il sindaco Voza, lunedì mattina, si recherà appositamente al Mibac, a Roma, per incontrare il dott. Gino Famiglietti, responsabile della Direzione Generale Archeologia, finito ‘nel mirino’ degli imprenditori per aver ispirato il ‘no’ alla tanto sospirata ed auspicata proroga, che “ha negato alla città dei Templi una vetrina universale, che ci avrebbe consentito d’intercettare flussi turistici internazionali fuori stagione – aggiungono all’unisono gli imprenditori capaccesi - facendo perdere, al Comune, finanziamenti pubblici e di privati per oltre 1 milione di euro, essendo l’ente civico ora costretto a declinare centinaia di prenotazioni nelle Sfere per organizzare eventi e manifestazioni a tema; un danno economico enorme, sarebbero arrivati buyers, tour operator, delegazioni e turisti a ritmo incessante per 6 mesi: avremmo riempito alberghi, residence, b&b, ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari, negozi… invece ci hanno affossati”.



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