SAPRI. Chiuse le indagini sull’ufficio recapito di Poste Italiane di Sapri (nella foto), finito sotto inchiesta per la mancata consegna della corrispondenza, rinvenuta accantonata negli scatoloni, nei corridoi, nei terrazzi e perfino dentro alcune auto private. Partiti gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, che ha iscritto nel registro degli indagati tutte e 13 le persone denunciate, tra le quali figurano, oltre ai portalettere, anche i responsabili del centro di distribuzione saprese, a seguito del blitz, effettuato, nel gennaio scorso, dai carabinieri della Compagnia di Sapri, diretta dal cap. Emanuele Tamorri, all’interno del centro di smistamento dell’ufficio postale della città della Spigolatrice. L’attività, condotta dai militari della locale Stazione, comandata dal m.llo aiut. Pietro Marino, ha permesso di appurare che, da diversi mesi, la posta non veniva regolarmente recapitata all’utenza dei comuni cilentani. Addirittura, sulla corrispondenza non recapitata, venivano apposte false dichiarazioni indicando motivazioni non corrispondenti alla realtà, al fine di mandare al macero la posta che doveva essere, invece, consegnata. Per tutti, i reati contestati sono interruzione di pubblico servizio, falsità materiale e sottrazione e soppressione di corrispondenza.