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BUFERA DURANTE ASSEMBLEA REGIONALE
BUFERA DURANTE ASSEMBLEA REGIONALE
Regionali 2015, Alfieri escluso dalla lista Pd: "Io vittima di un processo politico"
Redazione
27 aprile 2015 08:16
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AGROPOLI. Franco Alfieri escluso dalla lista del Pd alle prossime elezioni regionali. La sentenza per il primo cittadino di Agropoli, che tra l’altro si era dimesso dalla carica proprio per alleggerire la propria posizione, è arrivata nella giornata di ieri, al termine dell’infuocata assemblea regionale del partito tenutasi a Santa Brigida in quel di Napoli. A pesare come un macigno sulla posizione di Alfieri, l’imputazione nel processo “Due Torri bis”, giudicata determinante per infrangere il ‘codice etico’ imposto dalla segreteria nazionale di Roma, imprescindibile e da salvaguardare a tutti i costi per non ledere l’immagine del partito e stilare ‘liste pulite’ sotto l’attenta supervisione del vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini. Ed applicando la regola calata dall’alto, il segretario campano, Assunta Tartaglione, con Alfieri ha ‘tagliato’ anche il sindaco di Villa di Briano (Ce), Dionigi Magliulo, accusato di voto di scambio. “Ho subito un processo politico prima che quello giudiziario si pronunci” ha sbottato Alfieri durante l’assemblea, ribadendo più volte, invano, di non aver infranto alcun codice etico in mancanza di sentenze a suo carico, visto che il processo che lo vede imputato per corruzione aggravata non è ancora iniziato. Se la Tartaglione pareva orientata a far prevalere la linea garantista adottata dalle segreterie provinciali nel redigere le liste democrat a sostegno del candidato governatore Vincenzo De Luca, nel corso del confronto napoletano ha dovuto cambiare direzione: “Al fine di salvaguardare la credibilità e la dignità del partito - ha affermato alla fine – chiedo ad Alfieri e Magliulo di fare un passo indietro, nella delicata ipotesi che ciò non si verifichi, ne propongo l’esclusione”. I segretari provinciali di Salerno, Nicola Landolfi, e Caserta, Roberto Vitale, avevano provato subito a proteggere i loro candidati forti, ma nulla da fare. Duro botta e risposta anche tra gli onorevoli Sabrina Capozzolo e Simone Valiante: la prima, nel proteggere le candidatura di Alfieri e Magliulo, sottolinea la mancanza di una nota ufficiale di Guerini in merito; il secondo ribatte chiedendo lumi sulla posizione di Guerini e quindi sul codice etico, chiedendo se ci si debba dunque dissociare o meno a seconda di interpretazioni personali. Sulla questione, Alfieri combatte fino all’ultimo evidenziando la presenza del figlio 16enne, con sé, a Napoli: “Sono vittima di processi sommari e politici; ho letto in maniera approfondita il codice etico, e mi sono ancora più convinto che niente e nessuno può impedire la mia candidatura; qui accanto a me c’è mio figlio, avrei voluto fargli assistere ad una giornata di democrazia, invece dovrò spiegargli perché non mi fanno candidare”. 



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