TEGGIANO. Un visitatore apostolico inviato dalla Santa Sede potrebbe giungere a breve, a Teggiano, per effettuare un’ispezione nella sede della Caritas diocesana e cercare di capire come stiano veramente le cose circa il coinvolgimento del direttore, don Vincenzo Federico, nell’inchiesta della Procura di Napoli che ha fatto finire nell’occhio del ciclone il prelato ed un suo collaboratore nei confronti dei quali, al momento, ci sarebbero solo degli avvisi di garanzia con la Caritas che ha smentito categoricamente un coinvolgimento del presule affidandosi all’avvocato Renivaldo Lagreca il quale ha ricordato, in una nota stampa, che “già in tempi non sospetti, fu proprio don Vincenzo Federico a segnalare al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione l’inopportunità di procedere con la consegna dei ticket money perché tale situazione favorisce un mercato ‘illegale’ dei poket money. La vicenda però ha avuto un vasto eco. Il prelato romano esaminerà la gestione dell’istituto religioso guidato negli ultimi decenni da don Vincenzo e successivamente provvederà a inviare un rapporto direttamente a Papa Francesco. Intanto prosegue il lavoro degli inquirenti che stanno indagando sulla vicenda inerente  lo  sfruttamento dei contributi destinati all’assistenza dei migranti mediante la fatturazione di operazioni inesistenti o facendo risultare di avere ospitato immigrati in realtà però mai accolti per ricevere i relativi contributi statali. Ieri, intanto, si è tenuto l’interrogatorio del direttore della onlus di Pozzuoli finita al centro della vicenda, arrestato insieme alla compagna nei giorni scorsi. Entrambi sono indagati per reati che vanno dalla truffa aggravata al peculato, dall’appropriazione indebita aggravata all’associazione per delinquere. L’uomo, che resta in carcere, si è rifatto a dichiarazioni già rilasciate ai magistrati e nei prossimi giorni sarà riascoltato dai pm.