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ESPOSTO DI CETTA, PAGANO, TARALLO E DE CARO
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Puc Capaccio, minoranza: “Termini scaduti, Provincia applichi potere sostitutivo e lo rediga"
Comunicato Stampa
07 agosto 2015 16:51
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  2801

CAPACCIO. Nuovo Piano Urbanistico Comunale di Capaccio. Attraverso una nota inviata alla Provincia di Salerno, e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Salerno ed alla locale prefettura, i consiglieri di opposizione Gennaro De Caro, Pasquale Cetta, Nino Pagano e Franco Tarallo chiedono all’ente provinciale di provvedere alla redazione del Puc al posto del Comune di Capaccio, in applicazione del potere sostitutivo previsto per legge a seguito della decorrenza dei termini di presentazione. Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, il testo integrale della missiva: “Quali consiglieri comunali di minoranza, abbiamo più volte sottolineato la necessità e l’urgenza di procedere alla definitiva stesura del Piano Urbanistico Comunale, denunciando la mancanza di coinvolgimento della cittadinanza e dei soggetti portatori di interessi attivi sul territorio quali associazioni, imprenditori, organizzazioni politiche ecc., senza aver mai avuto un riscontro tangibile. A causa anche della mancanza di indirizzi urbanistici e della ormai risaputa inefficienza e competenza amministrativa di questa maggioranza, il popolo Capaccese sta vivendo una delle peggiori crisi economiche e sociali della sua recente storia. Un Piano urbanistico Comunale deve rispettare gli auspici della Legge regionale n. 16 del 22 dicembre 2004 che nel fissare gli obiettivi della pianificazione, alle lettere c), e) e g) dell’art. 2 pone in rilievo la necessità della “tutela dell'integrità fisica e dell'identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali e storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi”, del potenziamento dello “sviluppo economico regionale e locale” e della “tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche connesse”. È evidente pertanto che si rende necessario un’immediata definizione di una proposta urbanistica in grado di “guidare” lo sviluppo economico largamente condivisa dalla popolazione che non può continuare a subire scelte calate dall’alto senza affermare nei fatti un concreto principio partecipativo anche per la costruzione del “Preliminare di Piano” come previsto all’art. 3 co. 1 e art. 7 co. 2 del Regolamento n. 5/2001, al di là del “Documento di Indirizzo” approvato dal Consiglio Comunale quale primo atto del processo adottivo.
Siamo convinti da sempre che per assicurare la partecipazione dei cittadini alle scelte di pianificazione non basta redigere una proposta preliminare e poi chiedere ai cittadini (soggetti pubblici e privati) di esprimersi nel termine di sessanta giorni.
Il processo di partecipazione è ben più articolato e di più ampia garanzia. Senza aspettarsi grandi sforzi (visto anche il basso livello culturale dimostrato sino ad oggi da questa maggioranza amministrativa), potrebbe esprimersi ad esempio, anche con questionari da distribuire alla cittadinanza come nel caso del Comune di Caserta e tanti altri, o con incontri preliminari e manifestazioni di interesse raccolti preliminarmente con i cittadini come nel caso di Lamezia Terme, ove ha dimostrato di raccogliere preliminarmente le disponibilità ed evitare successivi contrasti sociali. Ricordiamo che appena dopo il breve termine previsto per le consultazioni, l’approvazione da parte della Giunta Municipale della proposta di Puc completa delle componenti “strutturale e operativa” e integrata dal <Rapporto Ambientale> per la VAS equivale ad atto di adozione da cui scaturisce un regime censorio con l’entrata in vigore delle “misure di salvaguardia”. Sentiamo l’obbligo di precisare ancora una volta che la proroga dei termini di cui al co. 3 dell’art. 1 del Regolamento di attuazione della legge regionale n. 16/2004 riferiti alla vigenza dei PRG e dei PdF, di cui tanto si sta discutendo in questi giorni è sicuramente una necessità oggettiva e ampiamente avvertita (tant’è che abbiamo appena appreso della deliberazione di Giunta Regionale che ne ha approvato un’ulteriore proroga), ma ciò riguarda un altro aspetto delle vicende legate al processo di pianificazione urbanistica e non certo al termine fissato invece per la presentazione dei Piani Urbanistici Comunali al vaglio di conformità di competenza sovracomunale. La citata legge regionale n. 16/2004 all’art. 44 (Regime transitorio degli strumenti di pianificazione) al comma 2 prevede che i Comuni adottino il PUC e il RUEC entro due anni dall’entrata in vigore del Ptcp, avvenuta in data 02 luglio 2012. Stesso termine infine è fissato anche dall’art. 59 (Adeguamento del PUC e del PTCP e misure di salvaguardia) delle “Norme di Attuazione” del vigente PTCP che al primo comma riporta “I Comuni adottano, entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del PTCP, Il PUC ed il RUEC con potere sostitutivo della Provincia in caso di inutile decorrenza del termine, ai sensi della vigente legislazione regionale”, a far data sempre dal 02 luglio 2012 e quindi alla medesima data del 2014 è fissato il termine ultimo, al momento mai prorogato.
Ad oggi siamo dunque ben oltre il termine dei due anni, ma siamo soprattutto ben oltre ogni limite di decenza amministrativa non avendo appreso null’altro che dei “Quadri conoscitivi” illustrati qualche tempo addietro perlopiù in maniera frettolosa per non dire anacronistica rispetto al livello di attenzione che invece le diverse argomentazioni avrebbero richiesto. Ancora una volta facciamo rilevare che all’erario comunale le indagini conoscitive elaborate prima dal Prof. Forte quale tecnico incaricato dalla precedente amministrazione Comunale e poi in questi ultimi tre anni circa dall’ufficio comunale diretto dall’arch. Sabelli, sono costate oltre cinquecentomila euro, senza che la cittadinanza possa in qualche modo beneficiarne per almeno discutere sui dati censiti.
Tanto premesso, i sottoscritti consiglieri comunali con la presente, INVOCANO
l’applicazione dei poteri sostitutivi conferiti a codesta Amministrazione Provinciale ai sensi del comma 2 dell’art. 44 (Regime transitorio degli strumenti di pianificazione) della Legge Regionale n. 16/2004 e al comma 1 dell’art. 59 (Adeguamento del PUC e del PTCP e misure di salvaguardia) delle “Norme di Attuazione” del vigente PTCP. Tanto chiedono con più ampia diffida ad adempiere considerato le gravi condizioni economiche e sociali in cui versano i cittadini di Capaccio, a significare il rinnovo delle richieste di dimissioni rivolte anche recentemente al Sindaco in carica e alla sua maggioranza amministrativa”.



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