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Capaccio, Voza annuncia: “Azzero la Giunta o mi dimetto”, decisione entro una settimana
Alfonso Stile
29 agosto 2015 13:34
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CAPACCIO. “Azzero la Giunta o mi dimetto”: ad annunciarlo è il sindaco di Capaccio, Italo Voza, in un’intervista esclusiva rilasciata a casa sua, questa mattina, ai microfoni di StileTV. Il primo cittadino capaccese, oltre a chiarire alcuni aspetti della delicata situazione politico-amministrativa locale, ha voluto spiegare ai cittadini i motivi che lo hanno indotto ad una profonda riflessione personale, portandolo così ad un bivio: azzerare o comunque cambiare la Giunta per avviare una nuova fase governativa, oppure rassegnare le dimissioni dall’incarico nel caso non dovesse avere i numeri necessari in Consiglio comunale. L’intervista esclusiva, realizzata da Alfonso Stile, andrà in onda al termine di ogni edizione odierna del nostro telegiornale, con ampio estratto all’interno dello stesso (13:55-17:00-20:30-23:30). 

TRASCRIZIONE DELL'INTERVISTA AL SINDACO VOZA

Sindaco, la sua Amministrazione è ad una svolta?
“Innanzitutto, desidero fare chiarezza sull’attuale situazione politico-amministrativa a Capaccio, perché da qualche parte ho letto cose inesatte. È in atto una verifica radicale, che investe il Sindaco, la Giunta e l’intero Consiglio comunale. Dunque, non si tratta di processi alle persone, assessore o consigliere che sia, ma di una revisione politica totale”.
Cosa ha innescato tale verifica?
“Un episodio per me importane, ovvero quanto accaduto alcuni mesi fa a Battipaglia, quando 5 consiglieri comunali di maggioranza, insieme ai 4 dell’opposizione, si sono recati presso un notaio con l’intenzione di dare un segnale, forte, all’Amministrazione. Alcuni dicono che erano lì per mandare a casa il sindaco, altri invece perché volevano forzare la rimozione della Giunta: in ogni caso, si è reso necessario un tagliando politico a 360°”.
All’indomani di quel tentato golpe, però, Lei difese a spada tratta la sua Giunta.
“È chiaro che, in quel momento, non avrei mai potuto cambiare qualcosa, altrimenti avrei ceduto ad un ricatto politico, così ribadii la fiducia a tutti gli assessori, fiducia che ancora oggi nutro per tutti loro”.
Dunque, non è un problema personale ma solo politico?
“Ecco, questo ci tengo a ribadirlo: qui non si sta parlando di attriti tra due o più persone, ma di un discorso più ampio, al fine di assicurare al sindaco la necessaria stabilità amministrativa per poter concludere il mandato senza patemi e problemi, perché abbiamo fatto tanto e tanto ancora c’è da fare, a cominciare dal Puc”.
Appare chiaro che, adesso, per Lei è il momento di fare la conta…
“Diciamoci la verità, un Sindaco per governare bene deve avere i numeri in Consiglio comunale, numeri convinti e certi sui programmi da portare avanti per l’interesse collettivo. Posso avere la Giunta più brava e bella del mondo, ma senza i numeri, un sindaco non può andare da nessuna parte. Dunque, entro la prossima settimana concluderò la mia verifica, sottoporrò a tutti i consiglieri i nomi delle persone che mi affiancheranno in Giunta e, se condivisi, andremo avanti”.
E se alla fine della verifica si dovesse rendere conto di non averceli più, i numeri?
“Mi dimetto, senza se e senza ma. E per me, dimettermi significa che se verrà qualcuno a casa mia per cercare di farmi cambiare idea, lo caccerò fuori. Per me, dimettermi significa definitivamente con la politica”.
Può spiegare come stanno realmente le cose tra Lei e il vicesindaco Ragni? L’opposizione, in tal senso, non perde occasione per infierire, affermando che è Ragni il ‘vero’ sindaco che comanda e non Lei. La infastidiscono queste voci?
“Sono soltanto cattiverie, e spero che siano solo politiche. È chiaro che, quando un’Amministrazione va così bene per tre anni, facendo cose su cose, è chiaro che l’opposizione, compresa quella strisciante nel paese cioè coloro che hanno perso il potere e lo rivorrebbero, deve cambiare strategia e cercare di far implodere il giocattolo dall’interno, scatenando una guerra intestina sperando che risulti letale. Personalmente, non sono cascato in queste provocazioni, Ragni ha avuto da me massima fiducia e libertà d’azione, con lui non c’è e non ci sarà mai alcun problema personale o politico”.
Come mai ha deciso d’imporre al redattore del Puc di mostrare gli elaborati ai consiglieri prima dell’approvazione in Giunta del preliminare?
“Perché deve essere fatto tutto nella massima trasparenza. Ho disposto anche che Sabelli timbri e firmi ciascun grafico, elaborato e tavola, per poi protocollare ciascun foglio con tanto di numero e data, perché nessuno poi potrà dire che quel foglio che prima era rosso, dopo è diventato giallo”.



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