EBOLI. Angelo Di Michele, l'orgoglio tutto ebolitano pronto a partire per l'Iraq. Angelo, 38 anni (nelle foto), lascia la città natia dopo gli studi liceali: "Ho frequentato il liceo scientifico Gallotta e sono partito per Bologna dove ho proseguito gli studi". Una laurea in Storia Antica e e la specializzazione in archeologia. Una passione che ha portato dentro sin dall'inizio. Vincitore di un dottorato all'Università di Torino e una borsa di studio di una Fondazione privata ad Harvard, sono solo alcuni dei riconoscimenti per l'archeologo ebolitano. E poi pubblicazioni, ricerche, convegni, studi, un professionista di grande spessore, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Georgia, Siria, Iraq, questi luoghi prediletti da Angelo che non si tira indietro di fronte alle difficoltà ed è pronto a partire già il 2 ottobre per Kut, 150 chilometri a sud di Baghdad, dove i guerriglieri dello Stato Islamico sono tenuti a distanza dal fronte sciita. Qui c’è la culla della civiltà, un El Dorado per gli archeologi. Insieme al professor Carlo Lippolis, docente del centro scavi di Torino, è pronto a tornare in quella terra piena di fascino e di storia. La situazione al momento sembra essere serena "ma ovviamente ci muoviamo con la massima accortezza e con il massimo rispetto per le tradizioni e i costumi locali. Cerchiamo di creare subito un rapporto di rispetto con le popolazioni locali, con alcuni di loro si è creato anche in passato anche un buon legame di amicizia". Scaveranno e documenteranno un sito dove sono stati trovati reperti che vanno dal terzo millennio avanti Cristo fino all’epoca di Nabucodonosor e oltre fino all’arte islamica. "Si tratta di luoghi in cui c'è bisogno di normalità, il nostro lavoro serve anche a questo. Rimarremo un mese poi ripartirò per un tour iracheno". Non c'è pace per l'archeologo, la passione e l'entusiasmo non lo abbandona, ma quando parla della sua città si emoziona: “Amo il mio paese e ci torno appena posso. È intriso di storia e di cultura, ogni volta cerco di conoscere qualcosa di più. È la mia terra e la porto nel cuore anche quando mi trovo in posti lontani”.