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DURO ATTACCO DEL CAPOGRUPPO DI OPPOSIZIONE
DURO ATTACCO DEL CAPOGRUPPO DI OPPOSIZIONE
Capaccio, De Caro: “Di male in peggio, scritta brutta pagina politica in una jungla di potere”
Comunicato Stampa
06 ottobre 2015 10:16
Eye
  2052

CAPACCIO. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata alla nostra redazione dal capogruppo di opposizione di Alternativa Democratica, dott. Gennaro De Caro (nella foto), letta pubblicamente durante il Consiglio comunale di Capaccio del 5 ottobre scorso:
“Non è ben chiaro se il Sindaco Voza abbia in mente di entrare nel guinness dei primati per il maggior numero di rimpasti di giunta in poco più di tre anni dal suo insediamento. Quel che è certo è che ci troviamo di fronte all’ennesimo atto farsesco di una coalizione che annaspa alla ricerca di una maggioranza che non c’è più. Dopo tre anni incredibili pieni di errori, bugie e dilettantismo, in queste ultime settimane è stata scritta la pagina peggiore della vita politica della nostra Città ed è stato chiarito il clima di guerra, le imboscate e gli interessi di bottega che in questi mesi hanno distrutto quella maggioranza uscita vincente dalle elezioni, con un Sindaco in balìa di uno scontro senza fine. Stiamo assistendo all’ennesimo atto di una vicenda dai tratti surreali.
All’interno della maggioranza è in atto, da tempo, una guerra tra fazioni che hanno il solo obiettivo di occupare poltrone per evidenti interessi personali. Dopo la nomina e le dimissioni della terza (o quarta?) giunta, da noi giudicate subito l’ennesima farsa, credevamo di aver visto tutto il peggior repertorio; invece ci rendiamo conto che l’escalation dell’assurdo prosegue. Ormai persino il buon senso ha abbandonato i burrascosi lidi di questa coalizione, dove vi è una perenne guerra interna a discapito della Città e dei cittadini.
Tra dimissioni date, dimissioni annunciate e ritirate, notai per la raccolta firme, comunicati vaporosi, senza appigli concreti, annunci di scomuniche e guerre intestine, Capaccio è diventata il mercato all’ingrosso della giungla del potere. E Capaccio, ancora una volta, viene oltraggiata dal varo di una giunta che offende l’intelligenza dei cittadini e il decoro delle istituzioni.
Sindaco avevi una maggioranza schiacciante, per avviare una fase politica e gestionale nuova; invece non hai fatto nulla che assomigli ad un progetto per il presente ed il futuro della Città. Nulla che in qualche misura potesse lasciare intendere un cambio di rotta rispetto al passato è stato messo in campo.
Ordinaria amministrazione e rimpasti, questa è stata la vostra politica! Del resto, il curriculum politico di questa amministrazione non è stato mai caratterizzato dalla coerenza e, men che meno, dalla capacità di condurre processi di rinnovamento. Con la (non)scelta di questi giorni hai preferito la via degli equilibrismi interni alla sua maggioranza, facendone, ancora una volta, pagare il prezzo ai cittadini ed agli interessi della collettività. Il vero volto di questa amministrazione è emerso gradualmente: stretto tra la forza di condizionamento di un sistema di potere trasversale che piega e determina le scelte fondamentali della politica e dell’economia in Comune; sei prigioniero di una coalizione litigiosa in cui allignano appetiti e invidie insanabili, privi di un’idea e di un progetto di governo di un qualche respiro.
Questa operazione-rimpasto si caratterizza, perciò, quale accordo al ribasso e rappresenta l’ennesima pagina di un libro la cui storia racconta di un incolmabile deficit di ascolto, di condivisione,di confronto e riconoscimento dei propri errori. Il Sindaco, signori consiglieri, si conferma ostaggio di un correntismo spinto, asseconda ambizioni personali che provengono dalla sua maggioranza e legittima equilibrismi che nulla hanno a che fare con l’interesse per la Città. Chissà quanto centra in tutto questo il PUC!
La nostra Città è, ancora una volta, paralizzata dai ricatti, con una situazione politica e sociale sempre più allo sbando, senza riferimenti e certezze, con consiglieri comunali che cambiano schieramento da un giorno all’altro e con un’Amministrazione che non ha alcun progetto di sviluppo e innovazione di medio-lungo termine.
Anche perché la squadra che il Sindaco ha messo insieme ha tutti i difetti della precedente e nessuna possibilità di rilancio. Certo in questa Giunta ci sono alcuni assessori di cui si può apprezzare la personale qualità professionale e accademica, ma il quadro che complessivamente emerge manda un segnale di totale debolezza politica e di chiara insufficienza rispetto alle sfide che stanno davanti alla Città.
Sul piano dell’opportunità politica, poi, la composizione della Giunta solleva alcuni problemi che potevano essere tranquillamente evitati, se solo il Sindaco, ottenebrato dalla brama di mantenere la poltrona su cui siede, avesse usato un minimo di cautela e di buon senso.
La posizione più imbarazzante è quella dell’assessore al bilancio Spagnuolo, che risulta citato in giudizio dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Fatto questo noto ai più per essere stato divulgato anche attraverso pubblici manifesti qualche anno fa.
Senza criminalizzare nessuno, è evidente tuttavia che un sindaco debba stare più attento alle sue scelte perché queste, come sempre, possono essere di esempio alla cittadinanza. E nonostante la chiamata in giudizio non implichi di per sé la sussistenza di incompatibilità, nella sostanza e sul piano politico si pone un problema di conflitto d’interessi grande quanto una casa.
Il fallimento è nell’aver fatto prevalere gli aspetti di organigramma a quelli di programma e che si sostanzia in un gioco di pedine inutili.
Il fallimento del sindaco sta nell’aver rinunciato alle sue prerogative, allontanando progressivamente tutte quelle figure che egli stesso si era scelto, quegli assessori che avrebbero dovuto qualificare la sua amministrazione. Intanto la Città resta sullo sfondo. E questo è certamente il dato più preoccupante di tutti.
Il nostro pensiero va a quegli assessori che, per motivi inconfessabili, sono stati rimossi e che ora come me assistono ad atti la cui ragione sfugge a tutte le persone di buon senso. Si è scritta oggi una ulteriore pagina di cattiva, cattivissima politica. Infatti, sulle motivazioni che lo hanno indotto a sostituire alcuni dei suoi assessori di punta, nulla di chiaro è stato detto dallo stesso Sindaco.
Sindaco ci spieghi perché quelli che c’erano prima li ha mandati via e perché ha chiamato quelli che stanno arrivando ora. Perché questo modo di fare, per cui si prendono le persone, anche quelli che hanno avuto i voti dei cittadini, e si scaricano senza dire se hanno lavorato bene o male, butta discredito su quelle persone che sono state legittimate dal voto popolare e non fa capire bene perché i nuovi chiamati dovrebbero essere capaci di superare quel fallimento.
Il Sindaco, forse, è effettivamente convinto che un make-up istituzionale possa nuovamente donare slancio all’attività amministrativa. Noi crediamo che il più puro atto politico che possa incarnare il cambio di passo, necessario allo stato attuale, non sia altro che quello del rassegnare le dimissioni.
Purtroppo la politica, di questi tempi, è piena di persone che giocano con la vita degli altri: sono gli anti eroi dell’opportunismo e delle opportunità mancate, gli “scienziati” degli equilibri e delle menzogne ripetute. Non si occupano di governare, di chi non arriva a fine mese, del nostro futuro di giovani lavoratori e di padri e madri di famiglia che si trovano costretti a pagare anche il prezzo di tale inesperienze ed incapacità.
Ora basta! Basta con questa politica fatta di manovre, equilibri, tattiche, manfrine, tirate di giacca, richieste, contentini, ecc.. Basta con questo confronto politico teso esclusivamente a suddividere ruoli e posizioni. E basta anche con questo gioco al massacro! Capaccio ha bisogno di altro. Ha bisogno di persone capace di formulare un progetto politico e amministrativo da tradurre in azioni concrete. Sindaco mentre tu fai continuamente marcia indietro, la Città brucia, incendiata da problemi che si aggravano ogni giorno.
Caro Sindaco, abbiamo l’impressione che, nella realtà delle strade rotte appena sistemate, degli ammanchi di milioni di euro negli uffici tecnici, delle tasse e dei furti che aumentano, di una Città sempre più ferma e deserta, questa Amministrazione non riesca ad andare oltre ad un continuo rimpasto assessoriale.
E abbiamo la certezza che in maniera del tutto inopportuna qualcun altro, lì in mezzo, si sia convinto di essere un’aquila, con la stessa sicurezza, la stessa forza e la stessa boria delle aquile.
Ai nuovi assessori, a quelli defenestrati, ai resuscitati e a quelli “mandati a morte” politica vanno i miei auguri di buon lavoro. Finora siete stati, tutti, trattati come pedine dall’unico manovratore.
Da parte nostra, continueremo senza timori il nostro impegno, nella consapevolezza che la chimera del potere locale non può e non deve esercitare un’attrazione fatale, perché siamo convinti che ogni uomo dovrebbe usare nel suo modo di vivere TRE PAROLE: FARE – VERITA’- AMORE.
FARE: che sta’ a rappresentare l’azione del nostro agire-professare e cioè come dovrebbe essere nell’attività politica;
VERITÀ:- che è il fine del nostro agire, cioè governare con giustizia e legalità;
AMORE: che la forza, l’energia che ci porta a vivere senza angoscia, senza pesi, con lo sguardo rivolto al paese, alla gente.
L’Amministrazione dovrebbe dare questo esempio! Queste tre parole non dovrebbero mai viaggiare divise, perché altrimenti diventano pericolose. Ed è quello che state facendo, cari colleghi della maggioranza!
Alternativa Democratica intende la politica nell’esclusivo interesse della collettività e difende con lealtà le proprie idee senza subire il richiamo delle poltrone.
Proseguiremo nel solco dell’agire con responsabilità e coerenza, nell’interesse della Città, mettendo all’indice tutti i comportamenti non condivisibili di questa Amministrazione ormai, in profonda agonia.
Sindaco, con rammarico ti dico che hai guidato male questa Città: sia politicamente che amministrativamente e, direi, anche umanamente. Vasco Rossi in una interviste tenne a ribadire che: “Le persone che fanno promesse e non le mantengono non meritano nessuna stima”. Questo è più che sufficiente perché tu stasera debba dimetterti!”.



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