Attualità
NOTA DELL’ASD REAL PAESTUM
NOTA DELL’ASD REAL PAESTUM
Capaccio, polemica su uso palestre comunali e mancanza di servizi per lo sport
Comunicato Stampa
06 ottobre 2015 11:31
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CAPACCIO. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal sig. Maurizio Turriziani, responsabile tecnico della Polisportiva Asd Real Paestum di Capaccio:
“La nostra Polisportiva da cinque anni, tra mille difficoltà, cerca di portare avanti le proprie attività in una contrada, come quella di Licinella, priva di strutture sportive e luoghi di aggregazione pubblici. Identica è la situazione, purtroppo, anche nelle altre contrade del nostro comune, basta considerare ad esempio che quasi tutti i plessi scolastici di Capaccio, compreso il nostro, non posseggono spazi destinati alle attività motoria, negando nei fatti un aspetto educativo fondamentale per un corretto sviluppo psicofisico, perché il movimento è fisiologico nei bambini, così come negli adolescenti. Eppure di spazio pubblico idoneo da poter destinare alla creazione di una struttura polivalente ne abbiamo a iosa. Se solo volessimo considerare lo spazio retrostante la Chiesa di S. Maria Assunta, si potrebbe sicuramente creare un punto di aggregazione vitale per i nostri ragazzi. Dico nostri perché, insegnando ormai da cinque anni nell’attuale I.C. Capaccio Paestum, come docente di sostegno e come responsabile, per la scuola secondaria, del Centro Sportivo Scolastico, mi sono da sempre impegnato nel coinvolgere, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi, i nostri alunni in molteplici esperienze, non solo sportive, ma anche rivolte alla tutela e alla salvaguardia del nostro territorio, che hanno sempre riscosso entusiasmo e partecipazione. E dove c’è entusiasmo e partecipazione è facile entrare in sintonia con i ragazzi. Ho collaborato, per diversi anni, con l’oratorio dell'Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Torre Annunziata, paese dove sono nato che, nonostante le numerose difficoltà legate al contesto sociale riusciva, attraverso molteplici attività (dalla pallavolo al cineforum, dal basket al teatro, dal calcio alla musica) a dare risposte concrete ad un forte disagio sociale. Sono stato il responsabile sportivo della “Casa di Ban”, un presidio per le tossicodipendenze della allora USL 34 fondata dal sociologo Carlo Petrella, che vedeva anche nelle attività sportive, negli impegni, nella fatica degli allenamenti di una squadra formata da operatori e tossicodipendenti che partecipava, nel lontano 1987, ad un campionato di calcio di seconda categoria, una possibilità di recupero, un tentativo di ridare giuste motivazioni dignità e speranza a persone annullate dalla dipendenza dall’eroina, dalla coca o dal metadone. Ed era proprio nel campetto dell’oratorio, oggi diventato un triste parcheggio, che Don Peppino Cirillo, rettore del convitto salesiano, ci permetteva di svolgere, grazie alla sua lungimiranza ma soprattutto grazie alla sua grande e profonda umanità, gli allenamenti.
Di quella esperienza conservo tutto e tutti, soprattutto quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta. Paragonare il nostro contesto con quello prima citato mi sembra eccessivo, però, a mio avviso, ci sono segnali di un’insofferenza e di un disagio sociale giovanile che non deve essere sottovalutato e a cui tutti dobbiamo dare delle risposte.
Perché allora non convogliare, in una comune richiesta, tutte le realtà associative, la parrocchia, gli imprenditori presenti nella nostra contrada, i cittadini tutti, affinché venga realizzato, nei fatti, uno spazio polivalente destinato ad attività di pallavolo, di basket, di calcio, di atletica… nei terreni retrostanti la chiesa. Lo sport è un deterrente eccezionale, uno sport che però sia per tutti e di tutti. Per questo c’è bisogno di sedersi, di discutere, di prendere decisioni comuni, perche è di servizi che abbiamo bisogno. Perche una palestra è un servizio, perché un parcheggio è un servizio, perché una semplice pensilina che protegga, almeno in parte, i nostri figli la mattina nell’attesa dei trasporti scolastici, in caso di intemperie è un servizio, perché avere la presenza di un Vigile davanti alla nostra scuola è un servizio, aggiungerei un dovere. Stiamo parlando di quotidianità, di problemi che si ripetono ogni giorno da sempre, eppure da sempre irrisolti. Per questo rinnovo il mio invito ad incontrarci per risolvere, finalmente.
Nell’incontro avuto giorni fa coi responsabili delle società sportive che utilizzano la palestra comunale Olimpia, alla presenza dell’Assessore allo Sport, che dovrebbe garantire pari opportunità a tutte le realtà sportive, essendoci iscritti al campionato regionale CSI di calcio a 5 femminile, nel richiedere dico “1 ora e mezza” nell’intero orario settimanale per la nostra Polisportiva, richiesta più che legittima, purtroppo negata, trattandosi di una struttura pubblica, ho avuto la conferma che la stessa sia diventata, di fatto, monopolio di alcune società sportive. La cosa che più mi rattrista è che quei valori di condivisione, di collaborazione, di solidarietà che sono pregnanti nello SPORT, a tutti i livelli, si siano frantumati di fronte all’indifferenza ed all’arroccamento egoistico di ‘addetti ai lavori’ che dovrebbero essere i primi a mostrare sensibilità nei confronti di queste esigenze”.



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