AGROPOLI. “Dopo l'‪ospedale‬ chiuso ad Agropoli‬, l’ASL ha comunicato il blocco della ‪‎Radioterapia‬, unico reparto ancora in funzione, e che da 4 anni chiude con bilanci in attivo, e con mobilità attiva dalle altre regioni”: è l’allarme lanciato dall’attivista del M5S di Agropoli, Consolato Natalino Caccamo. “Ulteriore scempio al territorio!”, evidenzia ancora il pentastellato. Dunque, il Malzoni Radiosurgery Center, polo oncologico di eccellenza, potrebbe chiudere. La Regione Campania ha deciso, infatti, di concludere la sperimentazione gestionale pubblico-privato per la radioterapia e radiochirurgia stereotassica al centro agropolese. Per i cittadini della provincia a sud di Salerno, malati di cancro, si profila un altro duro colpo alla speranza di ottenere in loco le cure adeguate.
Il Malzoni Radiosurgery Center aveva aperto le porte ai pazienti il 16 novembre del 2004, stipulando l’accordo con la Asl di Salerno nel 2009. Il Centro nasce da un’idea del Dott. Raffaele Carola e viene realizzato grazie al prezioso contributo del prof. Henrik Blomgren, oncologo svedese, padre della radioterapia stereotas¬sica applicata alle lesioni extracraniche e ideatore del Body Frame, telaio per l’immobilizzazione ed il riposi¬zionamento del paziente. Problemi si erano già registrati nel giugno 2012 quando, a seguito della scadenza della convenzione con l’Asl, la Regione Campania tentennò ad approvare una proroga per la mancanza di convenienza economica del progetto (ovvero il deficit della società), e il venir meno (dal 2010 dopo sei anni di tutoraggio) del contratto di collaborazione con il pioniere in Europa della radioterapia stereotassica del Karolinska hospital di Stoccolma. L’ok da Palazzo Santa Lucia arrivò, finalmente, nel settembre 2012 quando il centro ottenne la possibilità di effettuare le prestazioni per altri tre anni, sebbene nelle more dell’acquisizione del parere dei ministeri vigilanti sul Piano di rientro dal deficit. Ora un nuovo allarme si profila all’orizzonte con il centro che potrebbe addirittura chiudere i battenti.