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TORNA L'ANGOSCIA PER LE SORTI DEL GIOVANE SALERNITANO
TORNA L'ANGOSCIA PER LE SORTI DEL GIOVANE SALERNITANO
Dramma sul Gran Sasso, dov'è Stefano? Il papà: "È una vergogna, sono 3 giorni che aspetto mio figlio"
Alfonso Stile
22 gennaio 2017 09:47
Eye
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PESCARA. Torna l'angoscia per la famiglia Feniello e per tutta la comunità di Valva. Il nome di Stefano era stato inserito dalla Protezione Civile, su indicazione del prefetto di Pescara, tra quelli delle cinque persone localizzate, l'altro ieri sera, sotto le macerie dell'hotel Rigopiano. Ma soltanto quattro sono state portate l'indomani mattina in ospedale, tra cui la fidanzata, Francesca Bronzi. "L'ho tenuto per mano fino all'ultimo, ma dov'è Stefano? Perché non è ancora arrivato?", ripete la giovane di Montesilvano, ricoverata subito dopo essere stata estratta viva dalla valanga killer. Ma di Stefano, dalle 5:31 di ieri mattina, non si hanno più notizie. Le ambulanze, arrivate di continuo, hanno creato estenuante palpitazione ed ansia per i parenti, ma il 28enne non è mai arrivato nel reparto appositamente allestito per i sopravvissuti. Il papà, Alessio Feniello (nella foto), chiama il figlio "Stefano, Stefano" ogni volta che ode le sirene delle ambulanze arrivare. Ma, da ieri mattina, nessuno sa più nulla sul ragazzo, portando il genitore dalla gioia del ritrovamento del figliolo alla cupa disperazione, culminata con uno durissimo sfogo davanti all'ospedale abruzzese, ripreso e pubblicato online: "È una vergogna, nessuno ci fa sapere niente, apprendiamo le notizie solo dai giornalisti. Adesso che vengono a fare questi ministri del c... a prendersi il merito? Perché non dicono che hanno sequestrato 30 e passa persone in un hotel, perché non sono andati a prenderli la sera prima della tragedia, con tutti i mezzi che abbiamo in Italia? Adesso che fanno, vengono a prendersi il merito? A prenderci per il culo? Si devono vergognare, sta gentaglia... vengono a fare solo interviste. Mi hanno detto che mi figlio lo hanno recuperato, ma sono tre giorni che lo aspetto e nessuno ci dice più nulla...". Torna di nuovo l'incubo, dunque, sul destino di Stefano Feniello, seppellito vivo dalla slavina staccatasi sul Gran Sasso, ritrovato sotto la neve nel resort, annunciato tra i sopravvissuti e poi non ancora trasportato in ospedale. Un mistero, sul quale papà Alessio non riesce a capacitarsi: "Sono venuti il presidente della Regione, il questore e il prefetto di Pescara a dirci una cosa precisa. Il prefetto ci ha detto: tutto quello che vedete sui media e quello che sentite dire non conta niente, vale solo quello che vi dico io. E ci ha detto che i lavori, lì sulla valanga, andavano avanti, che avevano individuato cinque persone vive delle quali lui aveva i nomi. Fra quelle persone mio figlio era il secondo della lista. La sua fidanzata Francesca era al terzo posto - si sfoga ancora - mi hanno dato la speranza e poi me l'hanno tolta. Io ho contato i minuti da ieri sera, ho guardato dentro ogni ambulanza che arrivava qui. Ho immaginato di abbracciare Stefano a ogni sportellone che si apriva. Prima che mi dicessero del suo nome in quella lista di sopravvissuti, io ero già morto al solo pensiero di sapere Stefano da qualche parte lassù. Mi hanno fatto rinascere e adesso è come se fossi morto di nuovo. Poi sono venuti a giustificarsi per l'errore, mi hanno spiegato, mi hanno detto che dobbiamo attendere e che in realtà non hanno nessuna notizia certa su Stefano".



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