AGROPOLI. Continua la protesta dei cittadini di Agropoli che denunciano lo stato di abbandono in cui versa il fiume Testene, le cui acque, ancora una volta, hanno cambiato colore diventando nerastre nel tratto che si trova nei pressi della foce (nella foto). Il fenomeno, verificatosi nei giorni scorsi e ormai ricorrente, probabilmente è causato da sversamenti abusivi dei reflui provenienti dalla lavorazione delle olive. Lo stato del Testene è una delle priorità individuate nel programma delle attività 2013 redatto dal locale circolo Cilento Verde di Legambiente. Un obiettivo, però, anche al centro dell'attenzione dell'Amministrazione Alfieri, che intende avviare una serie di interventi in considerazione dell’importanza strategica costituita dall’area del Testene e del bisogno impellente di procedere al recupero ambientale del fiume, che attraversa il centro cittadino. Necessario avviare un monitoraggio più attento e controlli più serrati per individuare e bloccare lo scarico abusivo dei frantoi che riversano le acque di scolo nel corso del fiume. “Si tratta di opere di rinaturalizzazione complesse e costose da attuarsi attraverso la collaborazione con professionalità dotate di specifiche competenze – ha spiegato Alfieri – ma, al momento, non abbiamo le risorse sufficienti per fare tutto e subito; cominceremo da una progettazione seria, anche in considerazione del fatto che sull’area del Testene è problematico realizzare opere stabili visto che il fiume è soggetto ad esondazione, ma la priorità resta, comunque, quella d'intervenire repentinamente – conclude il sindaco agropolese - poiché il corso d'acqua è in posizione centrale rispetto al piano di interventi di valorizzazione dell’area ex Fornace e 167,  che dovrà diventare il centro vitale e di servizi della città”.