CAPACCIO. Il tempo scade per i collegi difensivi di Marta Santoro ed Antonio Petillo. Entro la metà della prossima settimana, infatti, gli avvocati Antonio Zecca ed Antonello Natale (assistente Angela Nigro), così come l’avv. Domenico Guazzo, dovranno decidere la linea da adottare, dopo la disposizione del giudizio immediato per entrambi gli ex sottufficiali da parte del gip Renata Sessa del Tribunale di Salerno, che ha accolto la richiesta del pm titolare dell’inchiesta, Maurizio Cardea. Due le strade percorribili: richiedere il rito abbreviato o il patteggiamento. Ma l’avv. Zecca annuncia battaglia nel corso della prima udienza del procedimento, fissata per l’8 febbraio prossimo davanti ai giudici della prima sezione penale. “Marta Santoro vuole a tutti i costi il dibattimento - spiega Zecca - dunque presenteremo un’eccezione di nullità del rito immediato, siamo pronti a citare oltre trenta testimoni al fine di accertare determinati episodi”. Si tratterebbe, nello specifico, di colleghi della Forestale, ex amministratori, imprenditori e perfino magistrati, insomma persone che avrebbero condiviso e perfino elogiato, in passato, il lavoro dell’ex comandante della stazione di Foce Sele. I legali della Santoro, dunque, studiano la lista di testimoni da citare nel chiaro intento di giungere al processo ordinario e dunque al dibattimento, strada che appare però alquanto in salita, vista la gravità del quadro accusatorio a carico della Santoro, e che stride con la scelta dei legali del Petillo, orientati invece a chiedere il rito abbreviato per i due episodi che vedono coinvolto il coniuge-collega.