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Vallo, processo Mastrogiovanni: rinviato deposito motivazioni sentenza primo grado, il Comitato: “Sulla vicenda non cali il silenzio”
Marco Rizzo
01 febbraio 2013 15:15
Eye
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VALLO DELLA LUCANIA. Slitta di altri novanta giorni il deposito, che avverrà ad aprile, delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo Mastrogiovanni letta dal presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, Elisabetta Garzo, lo scorso 30 ottobre. Intanto, il Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni lancia l’appello: “Non cali il silenzio sulla vicenda”. Una triste storia quella del maestro elementare di Castelnuovo Cilento, deceduto il 4 agosto del 2009 all’interno dell’allora operativo reparto di psichiatria dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dopo aver trascorso ben 83 ore in regime di contenzione, legato mani e piedi ad un lettino. Una morte che ha visto condannati i sei medici imputati, con pene che vanno da un minimo di due anni ad un massimo di quattro. Per i familiari di Franco e per i suoi tanti amici l’attesa è nella lettura delle motivazioni della sentenza “per capire meglio i punti che non ci hanno convinto – scrivono in una nota – e per valorizzare quelli invece positivi i quali il pieno riconoscimento del carattere ‘abusivo’ e illegale della contenzione e il riconoscimento della morte come conseguenza della stessa”. Non è andata giù al Comitato la decisione di assolvere tutti gli infermieri coinvolti nell’inchiesta. Una sentenza, insomma, che ha fatto giustizia a metà. Intanto, uno degli aderenti al Comitato, l’ex presidente del Parco, Giuseppe Tarallo si dice pronto “a proporre una chiara e puntuale normativa in materia di trattamento psichiatrico. Una normativa, nel nome di Franco – spiega Tarallo – che serva a garantire che casi simili non abbiano più a ripetersi”. 



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