CAPACCIO. Proseguono, a Capaccio, le segnalazioni relative alla presunta realizzazione, non perfetta e conforme, di opere pubbliche sul territorio comunale. Questa volta, a finire nel mirino di attenti cittadini capaccesi è il nuovo impianto semaforico (nella foto sopra) realizzato all’incrocio di Via Porta Giustizia e Via Magna Graecia, nei pressi dell’ingresso sud dell’area archeologica di Paestum. Diverse le difformità che sarebbero facilmente riscontrabili da occhio esperto: in primis i pulsanti a chiamata pedonale e per i non vedenti, presumibilmente non a norma, così come gli scavi su capostrada comprensivi di riempimento e ripristino della pavimentazione, che non sarebbero profondi 60 cm e larghi 40 cm (nella foto sotto) come indicato, invece, nel computo metrico firmato dal tecnico comunale Mario Barlotti. Nemmeno la posa in opera del tubo pesante in pvc per il passaggio dei cavi e dei pozzetti d’ispezione corrisponderebbe a quanto previsto, così come carente sarebbe la segnaletica orizzontale. Il tutto, se effettivamente accertato, comporterebbe un risparmio di almeno 6/7mila euro alla ditta di Caserta che si è aggiudicata ed ha eseguito i lavori, ma sopratutto la mancata esecuzione degli stessi a regola d’arte, che di fatto impedisce il rilascio del certificato di collaudo. L’appalto, che prevedeva un importo a base d’asta di 26.650 euro, è stato elaborato lo scorso mese di ottobre dall’Area VII della Polizia Locale di Capaccio, su indicazione del comandante magg. Antonio Rinaldi, e aggiudicato a seguito di un’indagine di mercato: in pratica, le aziende interessate hanno inviato, in busta chiusa, il proprio preventivo, entro il termine ultimo per la presentazione delle offerte. Alcune di queste, però, lamentano una carente specificazione delle modalità di valutazione delle stesse, e quindi del criterio di aggiudicazione adottato, nonché il fatto che l’apertura delle buste non sarebbe avvenuta in presenza di tutti i rappresentanti delle ditte partecipanti, al fine di garantire la trasparenza dell’iter, le quali non sono state né invitate né hanno ricevuto alcuna comunicazione della graduatoria d’aggiudicazione finale. È superfluo precisare che, se una ditta s’impegna ad eseguire i lavori previsti dal Capitolato per una determinata cifra, ma poi li realizza in maniera difforme per “risparmiare”, penalizza tutte le altre imprese che, invece, avevano proposto una cifra magari più alta, ma in previsione di eseguire l'opera in maniera scrupolosa. Ad oggi, l'impianto in questione non è ancora funzionante, ma lampeggiano le luci gialle dei semafori tutto il giorno.