Attualità
Capaccio: ecco chi pensa di fare il Sindaco
Alfonso Stile
27 maggio 2010 08:07
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FasciaSindaco

 

Nel corso degli ultimi Consigli comunali, Pasquale Marino lo ha anticipato e ribadito più volte, senza usare mezzi termini: alle prossime elezioni del 2012 sarà ancora in pista, sarà di nuovo lui il candidato forte del centrosinistra a Capaccio Paestum. Una mossa da navigato uomo politico, con la quale il primo cittadino capaccese non solo ha dato un segnale forte alla sua maggioranza, ma anche bruciato tutti sul tempo mettendo in guardia gli aspiranti rivali ed in riga gli uomini che lo affiancano. L’annuncio della sua riproposizione a sindaco, con così largo anticipo, rappresenta il più efficace dei modi per serrare i ranghi della sua Amministrazione e dimostrare solidità ad una minoranza consiliare che, con un manifesto a settimana, s’ingegna nel seminare zizzania per incrinare l’attuale stabilità e credibilità governativa nella speranza di andare alle urne prima del previsto (cosa molto difficile). Non solo: Marino, con il suo arrocco, potrà d’ora in avanti misurare, sull’attuale scacchiera politica, la fiducia dei suoi fedelissimi e stanare possibili falsi alleati o infimi doppiogiochisti, costringendo gli indiani ad uscire allo scoperto.

Dunque, chi vorrà puntare alla massima carica cittadina, tra due anni dovrà misurarsi con Pasquale Marino, il Sindaco per antonomasia della città dei Templi, l’uomo più votato della storia del nostro comune, capace di vincere, con ampi margini, ogni volta che si è candidato, portando sempre a termine il proprio mandato. E gli altri? Chi, oggi, sta pensando di sfidare il campione? Vista la lontananza dell’appuntamento elettorale, è azzardato fare nomi e pronostici. Ci sono, però, “voci di corridoio” che girano in città, così come riunioni sottaciute, incontri clandestini, prenotazioni di candidati da inserire nelle liste ed ambizioni di potere assoluto che affiorano, incontrollabili, in diversi esponenti politici locali. Molti sono già all’opera: alcuni lo confermeranno presto pubblicamente, qualcuno continuerà a navigare sott’acqua, altri non lo diranno mai. Per ora. Così, proviamo a farlo noi...

 

PAOLO PAOLINO

Ogni volta che c’è da mettere schede nelle urne, lui si candida a sindaco. Il Puc non è proprio come lo sognava nelle sue pubblicazioni, cosa che non digerisce manifestando il mal di pancia con mirate sortite sui giornali denuncianti il presunto dissesto economico dell’ente civico. A Paolo comandare piace, ubbidire molto meno. Anzi per niente. Il suo nome è sinonimo di competenza e profonda conoscenza della macchina burocratica, ma col tempo è finito in saldi e quindi a disposizione del miglior offerente che andrà a bussare alla sua porta. E lui sarà felice di aprirgli, chiunque sia.

 

ITALO VOZA

È l’unico degli aspiranti ad aspettare che siano gli altri a proporlo come sindaco. Dicono che, quella davanti al ristorante Nettuno, sia diventata una processione: ogni giorno va qualcuno a chiedergli che intenzioni abbia, con la smania di schierarsi con lui. E questo ha messo Italo a pensare. In grande. Forse non si candiderebbe mai contro Marino (nel centrosinistra). Ecco perché Alberico Gambino si è fatto dare il numero del Nettuno da uno di famiglia, Raffaele Barlotti. Non per prenotare un tavolo, ovviamente.

 

PASQUALE QUAGLIA

Farà di testa sua nel centrodestra, chiedendo all’amico Gambino il conto del sostegno datogli alle Regionali, cioè l’investitura ufficiale di candidato a sindaco del Pdl. E Gambino, a quel punto, non potrà tirarsi indietro (uhmm...) per evitare di dimostrare che non conta nulla nel partito. Magari ne parleranno davanti ad una pizza, al Nettuno... Una cosa è certa: nessuno potrà placare la fame di rivalsa di Pasquale Quaglia dopo la defenestrazione subita al Consorzio. Ponte Barizzo è con lui.

 

VINCENZO PATELLA

Per chi non lo avesse ancora capito, la sua recente candidatura alle Regionali è stata in realtà un test per il 2012, utile a misurare il proprio appeal elettorale, la portata del suo bacino di voti ed a riprendere confidenza con i cittadini che aspira a governare. Di recente, infatti, lo si vede più spesso in giro e più presente agli appuntamenti di spicco sul territorio: le ambizioni hanno bisogno di riscontri diretti.

 

VINCENZO DI LUCIA

Quattro volte candidato al Consiglio comunale, quattro volte eletto (con parecchi voti). Due candidature alla Bcc, due successi. Insomma, uscire dalla propria Oasi e puntare su se stesso al prossimo giro è diventata più di una convinzione per lui. Corteggiato a lungo e quasi sedotto dall’Udc, potrebbe rappresentare l’uomo della concordia nella coalizione di centrodestra. Non è un ferrato oratore essendo schivo, ma è un aspetto superabile se metterà in campo fatti e non parole. Le famiglie più influenti di Paestum saranno felici di sostenerlo, con la scontata investitura dell’assessore provinciale Mario Miano a rafforzare le sue credenziali. Tutto questo potrebbe far di lui un avversario da non sottovalutare. Se in campo scenderà Italo Voza, però, le carte in tavola cambieranno per l’Udc, maestra nel captare i venti...

 

NICOLA RAGNI

Tra la stesura di un manifesto e l’altro contro l’Amministrazione (è diventato ormai il suo hobby preferito), sta seriamente pensando di voler fare il sindaco. L’idea gli piace da matti e non lo fa dormire la notte. Così pure lui ha chiesto asilo politico all’Udc, preoccupandosi che i suoi seguaci Franco Longo e Maria Vicidomini lo seguissero. Nick è uno che le carte comunali le sa leggere. E pure scrivere. A molti non risulta simpatico, ma se c’è riuscito Pietro Desimone a fare il sindaco, allora tutto è possibile.

 

VINCENZO SICA

Nella clinica per rifugiati politici dell’Udc si è ricoverato pure lui. Ha chiesto un letto a Mario Miano, che gli ha subito fatto la radiografia. Dopo un lungo peregrinare, il dottore di Borgonuovo è ora fiducioso di aver trovato il partito che gli possa offrire una seconda chance, mettendo sul tavolo i voti presi alle Provinciali a testimonianza che ha ancora tanti elettori, pazienti e libretti su cui poter contare. Dice di avere fatto tesoro degli errori del passato e di avere la diagnosi giusta per curare il Comune. Prima, però, dovrà mettersi in fila e convincere il primario De Mita, al quale si presenterà con la ricetta e la raccomandazione di un caro amico (medico): Luigi Cobellis.

 

GAETANO FASOLINO

L’ex senatore e deputato, sotto sotto, sta passando al setaccio i “suoi”. Lontano dal potere non riesce proprio a stare, così gli è rivenuta voglia di fare il sindaco. Vuol tornare a “contare” qualcosa a Capaccio, e non c’è pensione dorata che possa compensare questo sfizio. Per essere di nuovo Re nel mazzo di carte (anche Fante gli andrebbe di lusso...), sa bene quali tasti toccare. Come un pianista.

 

FRANCO SICA

Fare il sindaco è un’ipotesi che più che tentarlo, lo incuriosisce . Attualmente, è l’unico esponente del Pdl ad abbozzare un’opposizione partitica al di fuori del Consiglio comunale. Nonostante ciò, potrebbe essere faticoso mettere d’accordo tutto il centrodestra sul suo nome: solo l’intervento di Eva Longo, in tal senso, potrebbe aiutarlo nell’ardua impresa.

 

LORENZO TARALLO

Ma come, lui e Marino sono una cosa sola!? Ed è vero, per carità. Non tradirebbe il Sindaco per nulla al mondo. E non lo farà. Ma Lorenzo, nella sua mente, riconta i tanti voti che porta al Pd ogni volta. Ed un pensierino in grande, spesso, lo fa. Crede che sia giunta l’ora di chiedere al partito di aiutare lui, sennò “Fino a quando dovrò fare il gregario?” continuerà a ripetersi insofferente. È questo a frustarlo, ma deve prima chiedere a Valiante cosa è bene per lui. Aveva sperato di far accomodare l’amico Pasquale a Palazzo Sant’Agostino, così lui avrebbe fatto più il sindaco che il vice. I conti non gli sono tornati.

 

ROBERTO CIUCCIO

Il superassessore, per dirla alla Marino, resterà tale fino al 2012, servendo e riverendo il Sindaco. Prima l’Udc e perfino la Carfagna, però, avrebbero tentato il canuto Roberto. Del resto, non è mica colpa sua se i voti che tiene in cassaforte fanno gola. Anche i calciatori in grado di fare la differenza hanno richieste continue: ecco, Ciuccio è uno che può farti vincere la partita. Per questo gli fanno la corte. E figuriamoci cosa potrebbe mettere in campo, e mettersi in testa, se gli proponessero di fare il capitano della squadra.

 

A cura di Alfonso Stile

 



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