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Dilettanti: via le barriere tra spettatori e campo
Redazione
21 giugno 2010 15:36
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Calcio

 

Inizia una nuova era sui campi dilettantistici di tutta Italia, anche per quelli “caldi” della Campania. Negli stadi sotto il controllo della Lega Nazionale Dilettanti, infatti, non ci saranno più barriere tra gli spettatori e i giocatori, ovvero nessuna recinzione tra gli spalti, le gradinate ed il terreno di gioco. Questa la principale disposizione contenuta nelle linee guida del progetto, approvato dall’Osservatorio del Ministero dell’Interno, che prevede anche l’attuazione delle relative misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Le direttive, elaborate da uno specifico gruppo di lavoro costituito da rappresentanti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dell’Arma dei carabinieri, del Coni, della Figc, dei Vigili del Fuoco, della Lega Nazionale Dilettanti e della Lega Italiana Calcio Professionistico, sono state pienamente condivise dai componenti dell’Osservatorio.

L’obiettivo-esigenza è quello di diffondere, tra gli spettatori delle manifestazioni agonistiche, una nuova cultura dello stadio, inteso come luogo di spettacolo, espressione e condivisione dei valori dello sport, soprattutto tra le fasce giovanili. Un’autentica rivoluzione, dunque, che porterà l’Italia dei dilettanti, e poi quella del calcio che conta, ad imitare il modello inglese, tra steward di professione e nuovi sistemi di controllo e sorveglianza degli impianti sportivi. Il presidente del Comitato campano della Figc, Salvatore Colonna, spiega l’iter burocratico del progetto: “Già quest’anno l’esperimento è stato effettuato in due stadi, in Molise e Veneto, con risultati positivi. S’inizierà con la serie D e, successivamente, con tutti gli altri campionati inferiori. Il regolamento integrale dovrà però prima essere approvato dal Consiglio di Lega Nazionale Dilettanti, presumibilmente il prossimo dicembre, così come dal Consiglio federale della Figc”. Colonna si sofferma anche sugli aspetti legati ai disordini ed agli episodi di violenza causati, con frequenza allarmante, da facinorosi e gruppi ultras che, spesso, hanno portato la Campania alla ribalta della cronaca in negativo, anche su campi minori di periferia: “Queste sono le disposizioni, quindi presto tutti gli stadi della nostra regione non avranno più barriere e le società dovranno prodigarsi per garantire l’ordine pubblico collaborando con le forze dell’ordine. Siamo stanchi di doverci attenere ogni volta alle misure speciali imposte dalle questure. Pertanto, dovremo lavorare sodo per inculcare una sana cultura dello sport, affinché quella che sembra un’utopia diventi realtà. Per quanto ci riguarda, potremmo approvare il progetto entro la fine di quest’anno, per iniziare nei primi mesi del 2011 una fase sperimentale anche in Campania scegliendo uno stadio per ogni provincia, per poi estendere la disposizione all’intera regione. Quando ciò avverrà, vorrà dire che saremo riusciti a debellare la violenza negli stadi, per riempirli di famiglie, bambini e veri tifosi”.



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