Attualità
"Muzzarella ind'a murtedda" a Novi Velia
Comunicato Stampa
26 luglio 2010 15:16
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Dal 18 al 22 agosto si terrà, a Novi Velia, la sagra di uno dei prodotti tradizionali più caratteristici del Basso Cilento, un territorio che ricade sotto la tutela del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano: è lei, la mozzarella nella mortella, o meglio “ind’a a murtedda” (nella dicitura dialettale), la protagonista indiscussa della sagra ad essa appunto dedicata, organizzata dall’Associazione Noi Cilento, con il patrocinio del Comune di Novi Velia. La tipica mozzarella è un formaggio a pasta filata ottenuto dalla trasformazione del latte di vacca vaccina, di forma piatta e allungata, che assume dal mirto in cui viene riposta gli umori e gli odori. Il termine “mortella” non è che l’italianizzazione del dialettale murtedda, con cui si identifica la pianta del mirto, i cui rametti appaiono artisticamente disposti attorno alle mozzarelle, apparentemente per scopi puramente ornamentali. Eppure, questa usanza risponde a esigenze tutt’altro che decorative: in un’area dove il primo prodotto caseario è il caciocavallo, che nasce dalle vacche podoliche al pascolo sugli altipiani più elevati, non tutto il latte viene impiegato per ottenere il prezioso formaggio stagionato. Con una parte del latte munto, infatti, si produce un fresco formaggio di giornata da consumare al più presto: la mozzarella stracciata. Così, mentre il caciocavallo si conserva negli alpeggi, per il necessario periodo di stagionatura, la mozzarella deve essere trasportata nei paesi delle valli prima di finire nei mercati e sulle tavole dei consumatori. Facile a dirsi ai nostri giorni, ma non altrettanto per i “pastori casari” di un tempo, i quali, in mancanza di frigoriferi e mezzi di trasporto veloci, scoprirono le virtù delle foglie di mirto quale protezione naturale per le mozzarelle. Avvolto nella mortella, il formaggio non solo conserva intatta la sua freschezza, ma dai rametti e dalle foglie trae l’aroma e il profumo di questo arbusto tipicamente mediterraneo, acquistando un gusto inconfondibile. Parte del merito spetta sicuramente alla speciale dieta delle mucche: nei pascoli del Cilento infatti, fra faggete, castagneti e ardite incursioni di macchia mediterranea, esse hanno a disposizione una straordinaria varietà di essenze erbacee il cui aroma passa dal latte al formaggio. Da consumare da solo o accompagnato a contorni di verdure e salumi, ma mai trasformato nella preparazione di più elaborati piatti. Pena la perdita delle peculiarità del prodotto fresco, con le sue inimitabili fragranze ed essenze. A Novi è una tradizione e la sagra ne dà un saggio. Assaggiare per credere. E oltre al gusto della mortella è possibile anche la cena dalla A alla Z, che porta il Cilento nel piatto, con primi di fusilli o cavatielli, arrosti di carne, formaggi, salumi e dolci locali. Nel menù della sagra, anche piatti e prodotti tipici cilentani, con musica popolare e folklore tutte le sere, a partire dalle ore 20:30 fino a notte inoltrata.

La serata inaugurale del 18 agosto sarà ripresa e trasmessa dalle telecamere di StileTV.

 

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