Dopo la maxi operazione di sgombero degli extracomunitari effettuata il 15 giugno scorso in località Varolato di Capaccio dalla polizia locale, agli ordini del comandante Antonio Rinaldi, in un’azione congiunta con i carabinieri della compagnia di Agropoli, la polizia di Stato e la Digos, arriva la precisazione del proprietario dell'intero podere, Vittorio Meluccio. "Il mio residence non è un lager, gli extracomunitari ai quali erano stati dati in affitto i monolocali non erano stipati in 10 metri quadrati", ha affermato Meluccio che, inoltre, smentisce le contestazioni mosse dalle forze dell'ordine, rese note attraverso un comunicato, sostenendo che "la realizzazione dei monolocali non è avvenuta nei pressi dei cumuli di immondizia" e che "non esiste nessun monolocale di 10 metri quadrati in quanto spaziavano dai 25 ai 40 metri quadrati, non vi erano letti in soprannumero o ammucchiati, ma un massimo di 4 letti nei monolocali più grandi e non mancavano le finestre". Riguardo l'assenza di scarichi, il proprietario evidenzia che "trattandosi di zona agricola, erano convogliati in una vasca a tenuta così come avviene in alcuni alberghi della zona non serviti da rete fognaria comunale".
Nella mattinata del 15 giugno scorso, le forze dell'ordine effettuarono l’esecuzione forzata dello sgombero, in forma coattiva, dell'intero complesso rurale, disposto dall’ordinanza sindacale n. 45 del 2 aprile 2010 in virtù "dell’indecorosa situazione di degrado, sovraffollamento e grave carenza igienico-sanitaria delle fatiscenti strutture, in origine stalle, fienili e depositi per attrezzi, dichiarate inagibili ma abusivamente adibite ad alloggi per immigrati, cui venivano forniti in locazione".