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dopo sequestro forestale
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Piaggine, taglio faggi: Ragosta (Sel) scrive al ministro dell'Ambiente Orlando
Comunicato Stampa
20 novembre 2013 16:23
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PIAGGINE. Lo scorso 9 novembre, infatti, il Corpo Forestale dello Stato dell’Ufficio di Coordinamento di Vallo della Lucania, pose sotto sequestro, in località Temponi e Piano degli Zingari del Comune di Piaggine,  un’area boscata di circa 110 ettari - nella quale si stava realizzando un taglio boschivo non autorizzato - ed il materiale legnoso già tagliato, e giacente a terra nell’area di cantiere, per un totale di circa 1.000 quintali. In quella circostanza furono inoltre denunciati all’autorità giudiziaria i titolari delle due ditte boschive che eseguivano i tagli, per i reati di taglio boschivo non autorizzato, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali di una zona di alto pregio ambientale. In quell’area fu accertato anche che, su un terreno di proprietà comunale, era in corso il taglio di utilizzazione di un bosco governato ad alto fusto di faggio.

"Grazie alle indagini, alle acquisizioni documentali  ed alle verifiche sul campo – ha affermato Ragosta - il Corpo Forestale dello Stato ha accertato che le attività di taglio ed utilizzazione boschiva venivano eseguite senza le necessarie autorizzazioni mentre, dove le autorizzazioni sono state rilasciate, le attività sono risultate in contrasto con la vocazione naturale di quelle aree. Fino ad oggi – ha ricordato il deputato salernitano – i tagli effettuati hanno arrecato seri danni all’habitat forestale tutelato ed alla biodiversità, con l’abbattimento di circa 1200-1500 piante di faggio, in gran parte di alto fusto. I tagli sono stati effettuati anche sul ciglio di doline ed inghiottitoi carsici causando un grave danno paesaggistico. Tutto questo – ha attaccato Ragosta – all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, a circa 1400 metri di altezza sul Monte Cervati, habitat naturale ed ideale del faggio".

"Al Ministro Orlando – ha proseguito Ragosta – chiediamo di conoscere quali azioni il ministero di sua competenza abbia intenzione di mettere in campo per tutelare il patrimonio boschivo del Parco Nazionale del Cilento e, soprattutto, quale sia stata e sarà l’azione di verifica e salvaguardia dei boschi da parte degli uffici del Parco Nazionale. Infine – ha concluso – chiediamo al ministro, per quanto di propria competenza, di adottare provvedimenti nei confronti di chi (Comune, Regione e Ente Parco) ha rilasciato il nulla osta che ha trasformato in legale quella che, nella realtà dei fatti, si è dimostrata una vera e propria azione di distruzione di una vasta area di territorio". 



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