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Paestum, ingresso ai disabili: chiarimenti
Redazione
15 settembre 2010 07:28
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La società “Argus”, promotrice del progetto “Cultura senza barriere”, ha chiesto chiarimenti al Comune di Capaccio Paestum dopo che il padre di un disabile, impossibilitato ad accedere all’area archeologica di Paestum, ha denunciato l’ente comunale e ha interessato della questione anche la Prefettura di Salerno. All’ingresso dell’isola pedonale, la barriera mobile elettronica azionata con chiave fornita ai soli residenti ha impedito al ragazzo, affetto da una patologia che lo costringe ad una deambulazione assistita da canadesi, di avere accesso nell’area dei Templi. Il padre, M.Q. professore di Albanella in pensione, ha esposto denuncia ai carabinieri, scrivendo anche al Comune, alla Soprintendenza di Paestum, alla società “Arcus”, all’Associazione “Città e siti italiani patrimonio Unesco” e all’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Sebastiano Odierna.

Sulla problematica, il sindaco Pasquale Marino si dice disponibile a trovare una soluzione: “Non è immaginabile rimuovere le barriere mobili perché in questo modo si stravolgerebbe la finalità della struttura che è quella di delimitare l’area ad isola pedonale. Ciò non toglie però che si può discutere su come risolvere la problematica. Ad oggi, questo è il primo caso posto all’attenzione dell’Amministrazione. Ora che la situazione è emersa, se ne può discutere per trovare una soluzione per tutti coloro che vivono questo disagio. La mia disponibilità è totale. Come Amministrazione siamo particolarmente attenti a queste tematiche, non a caso è stato realizzato nell’area archeologica anche un percorso per non vedenti”.

Intanto, il professore di Albanella ha già lanciato una proposta: una persona addetta all’apertura delle barriere per l’accesso delle autovetture dei disabili. Un progetto che interesserà anche la diocesi di Vallo della Lucania, dato che nell’area archeologica è presente anche la Basilica paleocristiana. Un ulteriore intervento sarà effettuato dalla Provincia su richiesta dell’Associazione “Città e siti italiani patrimonio dell’Unesco”. “Nell’area archeologica entrano gli amici degli amici con le loro auto – afferma M.Q. – che utilizzano la chiave affidata ad alcuni commercianti presenti nell’area archeologica. Basta farsi un giro in zona per rendersi conto di quanto accade. I disabili, invece, possono accedere solo in sedia a rotelle o con le canadesi, percorrendo centinaia di metri sotto il sole o la pioggia e gli sguardi curiosi, spesso indiscreti e imbarazzanti di turisti e residenti”.



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