CAPACCIO. Si è tenuta ieri mattina 15 dicembre, presso il Tribunale civile di Salerno, una nuova udienza relativa all’Helenia Paestum, per consentire alla Curatela fallimentare della società mista di rinotificare l’atto di citazione ad alcuni convenuti, in quanto la precedente notifica non si era perfezionata, risultando irregolare. Si sono costituiti in giudizio, in seguito alla chiamata in causa effettuata da due convenuti citati, anche l’ente Comune di Capaccio Paestum in persona del sindaco pro tempore, e Pasquale Marino, i cui legali hanno eccepito, in particolare, la carenza di legittimazione passiva, in quanto, in qualità di persona fisica, Marino non doveva essere citato. Una nuova udienza è stata fissata per l’8 giugno 2011. 

La Curatela del fallimento della società mista “Helenia Paestum” ha citato dinanzi al Tribunale di Salerno, per l’udienza civile tenutasi il 14 luglio scorso, 28 persone (ovvero tutti i componenti del Cda e del Collegio sindacale) per accertare e dichiarare la loro responsabilità, ognuno per le proprie funzioni nella qualità di amministratori e di sindaci dell’Helenia Paestum, per i seguenti motivi: inosservanza dei doveri a loro imposti dalla legge, per avere espletato l’incarico da ciascuno ricoperto senza la doverosa prudenza e diligenza, e per aver determinato e/o consentito il venir meno dell’integrità del patrimonio sociale, cagionando ingenti danni alla solidità patrimoniale e finanziaria dell’Helenia Paestum, una società mista a capitale pubblico (51%) e privato (49%). La Curatela fallimentare ha chiesto, precisamente, un risarcimento di 516.000 euro e non ha citato in tribunale il Comune di Capaccio, il quale, però, è stato chiamato in causa, nel dibattimento, da due componenti dell’Helenia Paestum coinvolti. All’epoca dei fatti, il sindaco di Capaccio Paestum era Vincenzo Sica.