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Capaccio, sequestrata palazzina in pieno centro
Comunicato Stampa
05 gennaio 2011 12:35
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CAPACCIO. Il personale della Polizia Locale di Capaccio, agli ordini del comandante Antonio Rinaldi, ha effettuato nella giornata di ieri il sequestro di un’intera palazzina risalente agli anni 50’ (nelle foto), situata nel centro urbano di Capaccio Scalo nella centralissima Via Magna Grecia. L’immobile è costruito su due livelli: il piano terra, destinato ad attività commerciali (con negozi al momento non in attività), ed il primo piano, destinato a  civile abitazione (appartamenti al momento non abitati). Il sequestro ha riguardato l’intero stabile, di circa 400 mq ed in corso di consolidamento e ristrutturazione, nonché di una struttura al piano terra di circa 69 mq, ubicata sul retro dell’edificio (lato ovest), composta da nuove fondazioni entroterra in via di ultimazione, quest’ultime prive anche delle distanze legali dai confini. Nel 2004, la palazzina fu interessata dalla demolizione di un retrostante corpo di fabbrica di 70 mq, in quanto realizzato abusivamente negli anni 70’ ed avente copertura in eternit.

 Nel 2007, i proprietari, per il tramite di un progettista, presentarono al Comune di Capaccio un’istanza di concessione in sanatoria, attestando falsamente, con l’inoltro di grafici tecnici e di dubbia documentazione fotografica, che il manufatto demolito nel 2004 fosse ancora esistente al fine di ottenere furbescamente la sanatoria richiesta. Nel 2010, i proprietari, attraverso lo stesso progettista, hanno presentato al Comune di Capaccio una nuova istanza tesa ad ottenere un permesso di costruire per la ristrutturazione totale della palazzina, riportando, nei grafici traenti lo stato di fatto, nuovamente il manufatto demolito nel 2004 e sanato falsamente nel 2007, al fine di ottenere maggiore volumetria. Per tali infrazioni, è scattato dunque il sequestro, cui è seguita la denuncia dei proprietari dello stabile, G.E. e G.S. e del progettista S.M, i quali dovranno rispondere in concorso all’Autorità Giudiziaria, oltre della violazione delle norme urbanistiche, anche di falsità ideologica in atto pubblico e truffa ai danni del Comune.

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