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PETRONE: "PRONTI A DIVENTARE MICRO-AGENZIE DI SVILUPPO"
PETRONE: "PRONTI A DIVENTARE MICRO-AGENZIE DI SVILUPPO"
Federazione Campana Bcc, assemblea a Caserta: bilancio positivo e impieghi in crescita
Comunicato Stampa
24 giugno 2015 18:47
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Avrà luogo domani, giovedì 25 giugno a Caserta, l’Assemblea della Federazione Campana delle Bcc. Si anticipano di seguito i contenuti della relazione che sarà diffusa nel pomeriggio di domani. I dati evidenziano che gli impieghi lordi verso la clientela - passati da 2 miliardi e 772 milioni (dic 2013) a 2 miliardi e 814 milioni (dic 2014) - hanno fatto registrare un incremento dell’1,5%, pari a circa 42 mln di euro in più in valore assoluto. In altre parole, il movimento del credito cooperativo - assumendosi anche maggiori rischi - negli anni della crisi ha tenuto fede alla propria missione di banca di territorio non riducendo gli impieghi, ma continuando nell’azione di supporto operativo e consulenziale alla propria clientela.
Il movimento del Credito Cooperativo della Campania archivia il 2014 con numeri positivi sia sotto il profilo degli impieghi, che dal punto di vista della raccolta.
La raccolta da clientela- cresciuta da 3 miliardi e 778 milioni (dic 2013) a 3 miliardi e 977 milioni(dic 2014) - ha fatto registrare un incremento del 5,27%, pari a quasi 200 mln di € in valore assoluto. Gli impieghi lordi verso la clientela- passati da 2 miliardi e 772 milioni (dic 2013) a2 miliardi e 814 milioni (dic 2014) - hanno fatto registrare un incremento dell’1,51%, pari a circa 42 mln di € in valore assoluto. I mutui- passati da 1 miliardo e 503 milioni (dic 2013) a 1 miliardo e 529 milioni (dic 2014) – segnalano un aggregato cresciuto dell’1,67% rispetto a dicembre 2013 (oltre 25 mln di € in valore assoluto). Le sofferenze lorde – passate da 386 milioni e 634mila euro (dic2013) a456 milioni di euro (dic 2014) - evidenziano ancora la crescita dell’aggregato (+ 18% su base annua, pari ad oltre 69 mln di € in valore assoluto). L’utile si attesta sugli stessi livelli dello scorso esercizio, pari a circa 21,403 milioni di €.
Al 31 dicembre 2014 la rete delle Bcc in Campania è articolata in 19 banche associate ed in 154 sportelli con una forza/lavoro di 1.015 dipendenti ed una base partecipativa di 41.173 soci.

La strategia delle Bcc al servizio del territorio. Il network delle micro-Agenzie di Sviluppo.

Sulla base di un’approfondita analisi profilativa della clientela ha preso forma la necessità di strutturare la rete delle Bcc campane in un vero e proprio network di micro-Agenzie di Sviluppo. La costruzione di reti relazionali (all’interno del pubblico, del privato e dell’indispensabile circuito pubblico/privato) va di pari passo con l’urgenza di fare crescere il capitale sociale.

“È in questo senso che una banca di territorio anche di dimensioni medie o piccole - evidenzia il Presidente di Federcampana Bcc, Silvio Petrone - può assumere un ruolo per molti versi “nuovo”. Non solo di erogatore di flussi finanziari (che pure restano sostanziali), ma anche di soggetto/motore di iniziative che si pongono obiettivi “modulari”: aggregazione, condivisione, attivazione e realizzazione di progetti concreti. In realtà, è proprio attraverso questi precisi “step” che una banca può diventare “differente” (come recita lo slogan delle Bcc) in termini di capacità propulsiva e risolutiva rispetto ad una serie di problematiche comuni”.
“L’evoluzione di questo approccio - continua il Presidente Petrone - va nella direzione delle piattaforme territoriali competitive: in grado, cioè, di collocarsi lungo gli snodi di collegamento tra micro e macro reti (infrastrutturali, immateriali, ecc.) con una propria originale “dote” attrattiva. Quale? Efficienza ed efficacia delle pratiche amministrative, capacità di captazione di finanziamenti strutturali, qualità delle produzioni e dei servizi per le imprese, orientamento strategico ai mercati interni e (soprattutto) internazionali, estensione delle filiere endogene e altro ancora”.
“Ma, prima di ogni cosa - conclude Petrone - si colloca il valore più forte di tutti: la dinamica coesiva di tutti i soggetti che concorrono alla produzione di ricchezza diffusa e di occupazione. Con quale obiettivo? Valorizzare il “bene” comune primario troppo spesso abbandonato a se stesso: il territorio. Non solo – troppo banalmente – attraverso azioni di marketing e di comunicazione (che, pure, sono di primaria importanza), ma, preliminarmente, mediante la “costruzione” di un “prodotto” dotato di appeal e fortemente competitivo”.



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