Attualità
ANCORA VELENI TRA VICESINDACO E CAPOGRUPPO
ANCORA VELENI TRA VICESINDACO E CAPOGRUPPO
Capaccio, De Caro inasprisce polemica parcheggi: “Ragni è un tiranno, si ammala al pensiero di perdere la poltrona”
Comunicato Stampa
13 agosto 2015 12:28
Eye
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CAPACCIO. In merito alla polemica relativa ai nuovi parcheggi realizzati a Capaccio Capoluogo, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal consigliere comunale di opposizione, Gennaro De Caro (nella foto): “La reazione scomposta e le affermazioni calunniose e diffamatorie del Vice Sindaco mi obbligano a ritornare su un argomento che, per quanto mi riguarda, doveva ritenersi chiuso avendo demandato ad altri organi di verificare la correttezza dell’operato dell’Amministrazione sulla questione. Pertanto il Vice Sindaco, per via del suo farneticante sproloquio, mi obbliga a rinnovargli le domande poste a suo tempo ed alle quali si è ben guardato dal rispondere, avendo affidato tale compito al geom. Barlotti il quale, suo malgrado, ha firmato una relazione rabberciata che complica anziché semplificare i termini della vicenda. Ebbene, vice sindaco Ragni, può dire, di grazia, ai capaccesi:
1) quale tipo di opere sono state commissionate o eseguite dall’Amministrazione Comunale nell’area di proprietà privata sottostante i giardini pubblici di Capaccio paese?
2) se esiste un progetto delle opere sopra indicate, elaborato ed approvato dall’Amministrazione Comunale, così come attualmente realizzato, corredato di pareri ed autorizzazioni di legge, nonché il relativo importo, il tecnico responsabile della progettazione, direzione lavori e del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione?
3) se esiste il nulla-osta da parte del Ministero dei Beni Paesaggisti e Ambientali, atteso che l’area interessata dall’opera risulta essere vincolata sotto l’aspetto paesaggistico-ambientale?
4) se i terreni interessati dagli interventi sono stati acquisiti dal Comune con procedura espropriativa o comunque occupati in altra maniera?
5) se e in che data è stata celebrata la gara per l’affidamento dei lavori, il provvedimento di aggiudicazione e il nome dell’impresa appaltatrice?
6) con quali fondi risulta finanziato l’intervento e quali somme sono state ad oggi impegnate dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione di tali opere?
Ma la parte del nervoso argomentare messo faticosamente in campo da Ragni, dal suo Staff e dai suoi consiglieri, che si avvicina all’infamia e che mi induce a rispondere con ferma durezza, è quella relativa al sottopasso di Cafasso. Ad un primo sentimento di rigetto e riprovazione è subentrata la riflessione politica e razionale che porta a non rispondere alle infamie e conduce a guardare oltre. Con il passare delle ore, però, un’altra e ben più forte convinzione ha preso forza in me: mi riferisco alla più antica e popolare idea, meno anglosassone e sicuramente più latina, che afferma, in poche parole, che “chi tace acconsente”, e sotto la doccia ho cominciato a canticchiare la notissima aria del Barbiere di Siviglia: “La calunnia è un venticello, un’auretta assai gentile che insensibile sottile leggermente dolcemente incomincia a sussurrar.” E la calunnia è per i poveri di spirito, di coraggio e di personalità, la usano i vigliacchi e alla calunnia prestano orecchio i meschini. La calunnia, il chiacchiericcio, la maldicenza, sono le scorciatoie più facili e levigate: perché sputare una sentenza o tentare di infangare qualcuno è molto più semplice e meno impegnativo che porsi delle domande su se stessi e cercare di vedere le cose in modo obiettivo. Scrivono, dunque, i miei detrattori che “All’augusta storia del dott. De Caro appartiene l’avviso di garanzia a carico degli ignari consiglieri comunali di allora per la questione del sottopasso al Cafasso. Era lui, infatti, l’Assessore ai LL.PP. che avrebbe dovuto vigilare sulle famose procedure delle quali parla oggi con tanta saccenza ed accusando me. Lui cosa ha fatto all’epoca?”. Che dire rispetto a ciò? Semplicemente che, come tutti sanno, il procedimento cui furono sottoposti i consiglieri comunali per la vicenda sottopasso a Cafasso ebbe origine da una denuncia dei proprietari interessati dalle espropria, ma non era per niente affetto da vizi di legittimità; prova ne è il fatto che tutti gli indagati sono stati prosciolti con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”. Certo è che il sottopasso ferroviario al Cafasso ed il sottopasso sulla statale,sempre al Cafasso,con me assessore, fu realizzato; quello di Paestum che tante volte a promesso lo stiamo ancora aspettando. La sola idea che questa persona possa perdere la poltrona gli causa una malattia, e lo si misura, dunque, dalle maldicenze che mette in giro, con zelo e premeditazione scientifici! Meno mi stupisce nelle dichiarazioni del Vice Sindaco il riferimento ai miei modesti risultati elettorali; si tratta infatti di un’affermazione pronunciata da chi è abituato, da sempre, a costruire il consenso sulle paure e sulla disperazione della gente e dei più deboli. Ebbene, sappia il nostro Vice-primo cittadino che ogni mia candidatura si è sempre basata sul sostegno delle persone libere alle quali il voto non è mai stato estorto o comprato. E che anche forte dei suoi consensi, e della sua tracotanza, rimane comunque un uomo solo.. Perché anche quelli che oggi lo votano, non lo amano, probabilmente lo temono. E da tiranno qual è, da qui in avanti, avrà di fronte non una comunità di cittadini da governare, ma solo una pletora di sudditi su cui regnare. A chi continua ad usare il cicaleccio e il pettegolezzo come armi politiche dico: “Purtroppo, privo di contenuti come sei, ti è rimasto solo questo”. Ed ai capaccesi voglio dire che possono provare ad infangarmi, ma i fatti sono più forti delle insinuazioni”.



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