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"PERCHÈ IL SINDACO NON HA VOTATO DELIBERA?"
"PERCHÈ IL SINDACO NON HA VOTATO DELIBERA?"
Museo Grand Tour, De Caro: "Fondazione Vico di Vatolla gratificata più delle associazioni locali"
Comunicato Stampa
17 novembre 2015 08:29
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CAPACCIO. Sfratto e spostamento in altra sede del museo di “Paestum nei Percorsi del Grand Tour” di Capaccio Capoluogo. Riceviamo e pubblichiamo integralmente, di seguito, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal capogruppo consiliare di opposizione, Gennaro De Caro (nella foto):
“Sembra un ritornello, un refrain invadente, quello che, dall’inizio del mandato sindacale di Italo Voza, si sente ripetere più volte, ad ogni appuntamento della vita ‘culturale’ capaccese. Dopo le iniziative intraprese (e miseramente naufragate) per l’apprensione dei locali del convento dei frati minori, per l’ennesima volta, la Fondazione presieduta dal prof. Vincenzo Pepe da Perdifumo, ai più finanche sconosciuta, è stata gratificata con una singolare delibera.
Il 13 novembre scorso, infatti, la Giunta, illegittimamente composta per le ragioni già evidenziate in atto di diffida già notificato al Sindaco, da parte del sottoscritto, ma comunque prona ai vari desiderata del sodalizio vatollese ha concesso in comodato d’uso alla Fondazione Vico i locali dell’ex asilo infantile di Capaccio Capoluogo (palazzo Bellelli), esiliando l’Associazione ‘Agorà dei Liberi’, che pure ne aveva chiesto la concessione per i propri scopi istituzionali. Il tutto, nonostante l’imbarazzante assenza (o meglio la non presenza) del Sindaco.
Ancora più singolare appare il fatto che, nel giro di soli tre giorni dalla data di presentazione della richiesta (10 novembre 2015), la nuova Giunta comunale, presieduta dal Vice Sindaco Fabio Spagnuolo, con la deliberazione n. 388 abbia approvato la richiesta “…prodotta con nota prot. n.40158 del 10.11.2015 del prof. Vincenzo Pepe nella qualità di legale rappresentante della fondazione Centro Studi G.B. Vico Onlus, con sede in Perdifumo (Salerno), con la quale chiedeva la concessione in comodato d’uso, di una sede, nei locali facenti parte del palazzo Bellelli ex asilo comunale, in Capaccio capoluogo, in esclusività, quale requisito essenziale per un museo di rilevanza regionale, quale il museo Paestum nei percorsi del Grand Tour….”
La vicenda impone delle riflessioni.
Innanzitutto non si capisce sulla base di quali criteri è stata condotta la valutazione della manifestazione di interesse della Fondazione Vico; né, tantomeno, come vengano vagliate le istanze e le richieste provenienti dalle associazioni operanti nel Comune di Capaccio per l’utilizzo di locali pubblici.
Il richiamo ad una supposta benemerenza in ambito culturale della fondazione non appare a nostro avviso idoneo a giustificare la concessione diretta di un bene a favore di un ente privato che, peraltro, è destinatario di benefici economici da parte di enti pubblici.
Sarebbe inoltre interessante sapere se la Giunta comunale si è premurata di verificare se il museo “Paestum nei percorsi del Grand Tour” abbia mantenuto il requisito di museo di interesse regionale, ovvero se tale titolo risulti sospeso per effetto del provvedimento del Dirigente della UOD 04 “promozione e valorizzazione di Musei e Biblioteche” della Regione Campania prot. 2014.0549287 del 06.08.2014 (circostanza questa già evidenziata nel corso della seduta consiliare del 30.07.2015). Non è chiaro, inoltre, in base a quale norma dell’ordinamento comunale sia stata disposta la concessione dell’immobile e se siano stati ponderati adeguatamente i profili di interesse pubblico ed il rispetto dei principi di legalità, di trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa.
Non era il caso che il Comune, quale ente pubblico, nel mettere a disposizione detti locali, al fine di evitare favoritismi di questo anziché di quel potenziale utente, emettesse un bando pubblico a cui tutti gli eventuali interessati potessero partecipare?
Da ultimo, sorge spontaneo l’interrogativo: perché il primo cittadino si è dileguato di fronte all’adozione della delibera? Perché è sfuggente e reticente, e si lava le mani dei problemi più spinosi esponendo la Giunta comunale a figuracce e a probabili procedimenti di fronte all’autorità giudiziaria? Il comportamento del Sindaco è ingiustificato e dimostra una grave mancanza di rispetto nei confronti della sua Giunta e di tutta la città.
Al Sindaco non racconto la storia di Ponzio Pilato perché la conosce benissimo, però la situazione che si è venuta a creare ha ravvivato, in un certo senso, i miei studi letterari di liceale memoria, rammentandomi l’antinferno dantesco, dove il sommo poeta aveva collocato tutti coloro che in vita non si schierano né col bene né col male per cui erano condannate a ricorrere per l'eternità, senza mai raggiungerla, una bandiera bianca, senza insegne, che corre velocissima e gira su se stessa. D’altronde si sa che a volte un silenzio vale più di mille parole”.



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