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Record al "Ruggi", nati 5 gemellini 'particolari'
Comunicato Stampa
12 marzo 2011 14:04
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gemellini

 

SALERNO. Due parti a rischio divenuti “speciali”, quelli portati a termine, nei giorni scorsi, da due mamme salernitane presso l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il primo riguarda un medico, F.S. di 36 anni, che ha dato alla luce 3 gemellini. La gravidanza della donna, sottoposta  ad una moderna tecnica di fecondazione assistita (chiamata ICSI), si era complicata per il sopraggiungere di una gravissima patologia denominata preeclampsia, ulteriormente aggravata per la sindrome HELLP che prevede una notevole riduzione delle piastrine ed aumento delle transaminasi. Questa forma gravissima di patologia ostetrica può comportare la morte della paziente. La donna è stata ricoverata presso la Struttura di “Gravidanza a rischio”, diretta dal dott. Raffaele Petta, dove i sanitari l’hanno tenuta sotto cura per 7 giorni e sottoposta alle terapie del caso. Alla 33esima settimana di gestazione, è stata operata dai dott.ri Petta e Mario Polichetti, assistiti dall’anestesista dott. Sergio Scarpa e dalle ostetriche Patrizia Santoro e Marilena Labano. Prima è nata Alessandra del peso di grammi 1.900, subito dopo è venuto alla luce Alberto, del peso di grammi 1.920 grammi, ed infine Andrea del peso di grammi 1.800. I maschietti, assistiti dai medici della Terapia Intensiva Neonatale, guidata  dalla dott.ssa Graziella Corbo, hanno richiesto un minimo di assistenza respiratoria, mentre la femminuccia è stata intubata per cinque giorni ed attualmente è in rapida ripresa.
Con il secondo parto, a distanza di pochi, sono nati due gemellini “particolari"; si trattava di una gravidanza monocoriale e monoamniotica. Entrambi erano in un solo sacco, evenienza rara (una gravidanza su 5.000) e molto pericolosa per due motivi: lo spazio a disposizione era molto esiguo, per cui facilmente i cordoni si potevano intrecciare provocando la morte dei feti; inoltre, essendo alimentati da una sola placenta del sangue poteva andare da un gemello all’altro provocando alterazioni di crescita con grave anemia a carico di uno dei feti. La madre C.M. di anni 31, salernitana, si ricoverava per ipertensione; aveva già avuto un aborto ed un taglio cesareo. La gravidanza è stata attentamente seguita nel Reparto di “ Gravidanza a rischio” (sono interventi i dott.ri Petta e Polichetti assistiti dall’anestesista dott.ssa Flora Minichini e dall’ostetrica Adriana Lanza) e sono nati a 32 settimane Cristian, del peso di grammi 1.580, e Morgan del peso di  grammi 1.250. Solo Morgan è stato intubato per qualche giorno, ed attualmente i gemellini, compatibilmente con la prematurità, stanno bene.
L’Unità Operativa di “Gravidanza a rischio” voluta dal direttore generale dott. Attilio Bianchi, è attualmente l’unica Struttura in Campania specializzata nella cura delle gravidanze più difficili, e sta sempre di più diventando un riferimento anche fuori Regione.
“Con estrema soddisfazione registriamo il dato che in più specialità si vanno affermando le capacità dei nostri professionisti e degli operatori tutti - afferma il manager dott. Attilio Bianchi – perché solo un sano e costante impegno di squadra potrà garantire risultati sempre migliori nel tempo”.



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