Attualità
Sanità, debito giornaliero record per l'Asl Salerno
Redazione
07 aprile 2011 12:16
Eye
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“L’Asl Salerno ha un debito giornaliero di 650 mila euro, con la cifra mensile che arriva a 20 milioni di euro. 240 milioni di euro in 12 mesi”. A lanciare i dati è il commissario di Via Nizza, Maurizio Bortoletti che a poche settimane dal suo insediamento traccia le linee guida del suo intervento sull’azienda sanitaria locale salernitana. Lotta agli sprechi e possibilità, annunciata da Bortoletti, che i presidi della valle del Sele a rischio chiusura ed accorpamento (Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide) possano restare aperti. Intanto, si è aperto un nuovo fronte sulla nomina a direttore sanitario dell’Asl di Mario Rosaria Caropreso, già project manager per l’ospedale unico del Sele. “Non ha i titoli per esercitare il ruolo. Bortoletti deve ritirare la delibera aziendale”. Questa la denuncia espressa da alcune associazioni di tutela dei diritti dei cittadini e contenuta in un dossier di quattro pagine inviato alla Regione Campania, dove lo scorso 4 aprile si è aperto il tavolo di confronto tra le sigle sindacali del settore, con in prima fila la Fsi, rappresentata dal segretario provinciale Rolando Scotillo e la giunta regionale sul riassetto della sanità campana.  Le parti hanno deciso che nessun taglio o accorpamento agli Ospedali sarà operato se non dopo aver avuto  un confronto  compiuto con le parti sociali e  solo dopo che la Giunta avrà presentato il definitivo  Piano Sanitario Regionale.  Per Rolando Scotillo sono “due i limiti invalicabili oltre i quali non si può trattare : il mantenimento di adeguati Livelli essenziali di assistenza in tutta la Regione e il mantenimento degli attuali standards occupazionali nella sanità pubblica. Dovremmo mettere tra le priorità – continua Scotillo - la rimodulazione della compartecipazione alla spesa sanitaria e dei ticket in rapporto a criteri di progressività rispetto al reddito  più equi per le fasce di popolazione più deboli". Prossimo appuntamento a Salerno per la contrattazione  di livello provinciale sul piano ospedaliero. Il tutto mentre i 19 sindaci del Vallo di Diano che la scorsa settimana avevano occupato l’ospedale di Polla sono pronti ad altre azioni di protesta, come la stessa occupazione di palazzo Santa Lucia, nel caso non venissero accolte le istanze di una immediata implementazione dell’organico medico ed infermieristico del “Luigi Curto”.



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