SALERNO. Niente quorum, il referendum che provava ad abrogare la proroga delle concessioni ai giacimenti di petrolio attivi sul territorio di nove regioni d’Italia è fallito. Solo il 32,15% degli aventi diritto si è recato alle urne, non raggiungendo il necessario 50%+1. A Salerno e provincia il dato è anche più basso, fermandosi sul 28,17%. Nell’area a sud del capoluogo, questa la media, con punte più alte nel Vallo di Diano, dove in materia di trivellazioni è in atto da tempo una maggiore attenzione ed anche un più sentito approfondimento sul tema. A Capaccio s’arriva al 23,37%, una percentuale inferiore rispetto ad Agropoli (27,16%), Battipaglia (27,87%), Eboli (24,10%), Bellizzi (27,87%). In altri Comuni, più piccoli, ad Albanella toccato il 23,15%, ad Altavilla Silentina il 25, 62%, ed ancora Roccadaspide (21,49%) e Trentinara (22,91%). Spiccano il dato, più alto in termini di affluenza, registrato a Giungano (27,70%) ma soprattutto Controne (34,62%) e quelli più bassi, come Ottati (19,55%) ed Aquara (19,75%). Nell’area cilentana, Vallo della Lucania raggiunge il 28,58%, e Valle dell’Angelo, per esempio, tocca il 32,28%, come Pollica. Una media più alta che riguarda anche alcuni centri del Golfo di Policastro. La ‘palma’ va comunque a Monte San Giacomo, comune valdianese, dove si è toccato il 41,58%.