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Cicerale, sgomberato dai Nas il canile-lager 'San Leo'
Redazione
03 maggio 2011 07:40
Eye
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CICERALE. È stato finalmente sgomberato il canile lager Oasi San Leo “Canie Ciceralensis”, in località San Leo. L'operazione è stata condotta da una delegazione della task force del sottosegretario alla salute, Francesca Martini, supportata dal comando dei Nas di Salerno. A darne notizia è la stesso Ministero con un comunicato in cui si legge che " con questo evento, si è conclusa la battaglia per ripristinare la legalità avviata due anni fa dal Ministero della Salute, fortemente sostenuta dal sottosegretario Martini, dalle associazioni e dagli organi di informazione ". Dopo la petizione on-line, con oltre 15mila firme, in cui si chiedeva " di aprire subito un’indagine per accertare le condizioni in cui sono tenuti questi poveri animali e, nel caso, l’immediata chiusura del canile San Leo, con il trasferimento dei cani in una struttura che presti la necessaria assistenza e abbia più a cuore la sorte dei circa duemila esemplari ospitati", la situazione del canile aveva avuto ampio risalto a livello nazionale. Ma nonostante l'interesse da parte dei più importanti organi di informazione, la situazione era andata avanti nel continuo disinteresse delle autorità. Costruito negli anni '80, questo canile ha da sempre mobilitato le associazioni animaliste per il modo in cui i cani venivano detenuti all'interno. Gli animali venivano, infatti, raccolti nei comuni della Provincia di Salerno e di Avellino, quasi sempre da personale non idoneo e non autorizzato, senza che gli venisse mai impiantato il regolare microchip. Venivano registrati con descrizione sommaria e trasportati in furgoni non idonei, spesso morivano prima di arrivare ai famosi forni crematori, da cui i sopravvissuti ne uscivano sottoforma di cenere. Un orrore pagato, oltretutto, con soldi pubblici. Un caso, quello del canile di Cicerale, di cui si era occupato anche il programma “Striscia la notizia”, rendendo pubblico e denunciando lo scempio che veniva effettuato all'interno. Oggi finalmente si è posta la parola fine a tutto questo. Il Ministero della salute si è anche costituito parte civile nel processo per maltrattamento animale a carico del gestore della struttura. 
 

Anita Sessa



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