Attualità
PER UN'ORDINANZA DI ABBATTIMENTO MAI ESEGUITA
PER UN'ORDINANZA DI ABBATTIMENTO MAI ESEGUITA
Capaccio, abusi edilizi al Nettuno: sindaco Voza, la moglie e tecnico comunale a rischio processo
Redazione
26 luglio 2016 08:07
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CAPACCIO PAESTUM. Evitare l’esecuzione di un’ordinanza di abbattimento del fabbricato principale del complesso immobiliare Nettuno (nella foto) e delle relative pertinenze, sito nell’area archeologica di Paestum e sottoposto ai vincoli della legge 220 Zanotti-Bianco. Con questa accusa, finiscono nei guai il sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza, la moglie Maria Giuseppa Pisani ed il responsabile dell’Ufficio Edilizia del Comune, l’ing. Vincenzo Criscuolo: per tutti e tre, il pm inquirente della Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio, a vario titolo, per abusivismo edilizio ed abuso d’ufficio.
L’ordinanza, risalente al 2005, imponeva la demolizione delle opere abusive su fondo demaniale del Comune, di fatto rientrante nella disponibilità dell’Ente delle antichità e documenti della Provincia di Salerno presso la direzione dei musei provinciali.
Secondo le risultanze degli inquirenti, i tre “si accordavano tra loro affinché Criscuolo, omettesse, così come ometteva in violazione dei suoi doveri repressivi in funzione di antiabusivismo edilizio, di procedere all’esecuzione in danno dell’ordine di abbattimento (n. 165 del 20/9/2015) relativo ad un fabbricato per civile abitazione edificato e più volte ampliato abusivamente, ubicato in Via Nettuno 2, adibito ad abitazione e residenza familiare dei coniugi Voza-Pisani beneficiari e istigatori, che avevano lasciato in ottemperato l’ordine entro il termine dei 90 giorni a essi ingiunto”. Tale inosservanza, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, “ha intenzionalmente procurato per Italo Voza, sindaco di Capaccio Paestum, che aveva nominato Criscuolo responsabile di settore con decreto sindacale del 22/08/2012, e alla moglie Maria Giuseppa Pisani, un ingiusto vantaggio patrimoniale”. Di recente, il complesso immobiliare Nettuno è finito nel mirino anche della Corte dei Conti, che ha contestato un danno erariale di oltre 700mila euro alla famiglia della moglie del sindaco, invitato a dedurre sulla situazione insieme a quattro funzionari comunali. (fonte La Città)



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