Attualità
Capaccio, consigliere Vincenzo Monzo
Redazione
10 giugno 2011 09:43
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CAPACCIO. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, l'intervento del consigliere comunale di Capaccio Paestum, Vincenzo Monzo (nella foto), durante il convegno dal tema "Il credito nel Mezzogiorno" organizzato dalla Bcc Aquara.

Nel porgere il mio più cordiale saluto a tùtti voi, che siete intervenuti a questo incontro promosso dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara su un problema così attuale e sentito nel Mezzogiorno, quale l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, funzione importantissima nei processi di sviluppo locale, desidero subito onorare il gradito incarico di estendere agli organizzatori, ai relatori e a tutti i partecipanti, il saluto del sindaco Pasquale Marino che, con molto rammarico, non ha potuto assicurare la sua presenza a questa meritevole manifestazione, a causa di sopraggiunti motivi istituzionali. Desidero, inoltre, portare alla platea anche il saluto dell'Amministrazione comunale di Capaccio che mi pregio di rappresentare e che è sempre molto sensibile e attenta all'ascolto delle esigenze provenienti dal tessuto sociale e produttivo, che costituisce il nerbo e la struttura della nostra economia locale. Noi, come pubblici amministratori, siamo convinti che il ruolo delle banche sia fondamentale per lo sviluppo dell'economia reale. Tuttavia, di fronte agli effetti perversi della crisi finanziaria, anche il sistema bancario è corso ai ripari, dandosi però regole eccessivamente penalizzanti. Con la conseguenza che l'accesso al credito risulta sempre più spesso proibitivo e punitivo, senza riuscire a dare un effettivo sostegno alle imprese in temporanea crisi di liquidità. In tal modo l'uscita dal tunnel della crisi non appare a portata di mano e sorge il dubbio se tale situazione di stallo sia imputabile alla incapacità dell'impresa di attirare il credito oppure se sia il sistema bancario a non fornire adeguatamente gli imprenditori degli strumenti necessari a far decollare la propria impresa. Il dottor Carrubba, in un suo lucido articolo, si poneva questi interrogativi sottolineando che le, responsabilità siano da ripartire equamente tra i soggetti, nel senso che il Mezzogiorno paga i limiti di un sistema finanziario estremamente rigido che si associa però a forme imprenditoriali eccessivamente familistiche e superate. Riteniamo che tale visione sia quella maggiormente aderente alla nostra realtà meridionale. In tale ottica viene a delinearsi il nuovo istituto della Banca del Mezzogiorno che dovrebbe, nelle intenzioni, fungere da volano per il rilancio dell'economia del Sud. Indipendentemente da questa nuova esperienza, noi in qualità di amministratori pubblici chiediamo al sistema bancario locale di operare con lungimiranza nell'interesse del territorio, essendo depositario delle sue realtà economiche. Infatti, le piccole banche, quali le banche di credito cooperativo, da sempre sono più vicine alle esigenze delle imprese locali, riuscendo a fornire un supporto lodevole alle loro economie, anche se scontano il grosso limite della loro dimensione, sia in termini di raccolta che di impieghi. Tuttavia, un'attenta collocazione delle risorse e una sinergia tra banche e istituzioni può sortire, al di là di ogni limite dimensionale, risultati anche apprezzabilmente positivi. Si tratta, dunque, di individuare se il nuovo percorso di collaborazione tra banche e istituzioni sia percorribile e consenta agli operatori economici, non solo della nostra realtà territoriale ma di tutto il Mezzogiorno, di ottenere facilitazioni creditizie a vantaggio dello sviluppo economico.
Approfitto di questa occasione per portare a conoscenza degli imprenditori che operano con il Comune di Capaccio, nonché a conoscenza dell'Istituto di credito che ci ospita, che la maggioranza consiliare, consapevole delle grosse difficoltà economiche in cui versano le aziende, in questi giorni ha varato un "pacchetto" di misure anticrisi tendente ad agevolare i fornitori del Comune di Capaccio, nei confronti dei ritardi nei pagamenti da parte dell'Amministrazione comunale, causati dai vincoliimposti dal Patto di Stabilità interno. L'accordo che approfitto oggi di consegnare ai vertici della Banca di Credito Cooperativo di Aquara, ma che sarà esteso a tutte le banche ricadenti nel territorio di competenza, riguarda l'apertura di linee di credito agevolate a favore di soggetti che vantano un credito certo ed esigibile nei confronti del Comune di Capaccio.
L'accordo in questione prevede che le banche si rendano disponibili ad accordare, ai soggetti creditori dell'Amministrazione comunale, le migliori condizioni e facilitazioni in materia di credito. Questa facoltà di accedere al credito permetterebbe di raggiungere 2 obiettivi importanti:
- permettere all'ente comunale di non uscire dal patto di stabilità
- permettere ai fornitori di ottenere fonti di liquidità immediata da immettere nel circuito economico locale, con evidenti ricadute benefiche su di esso.
Siamo sicuri, e concludo, che la Banca di Credito Cooperativo di Aquara, nonché le altre banche operanti sul territorio, sappiano recepire la bontà di una simile operazione e possano concedere il proprio contributo alla realizzazione di questo progetto di sostegno all'economia del nostro territorio.
Come del resto siamo altrettanto sicuri che i vertici della Banca di Credito Cooperativo di Aquara, nonché delle altre banche operanti su questo territorio, sapranno valutare le opportunità derivanti dall'ingresso sulla scena economica meridionale del nuovo organismo della Banca del Mezzogiorno, non perdendo mai di vista la realtà economica e territoriale di riferimento.

Vincenzo Monzo



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