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Emergenza rifiuti, Comune di Capaccio cerca sito di trasferenza per il secco indifferenziato
Redazione
23 giugno 2011 06:46
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Pasquale_Marino_con_fascia

 

 

CAPACCIO. Individuazione di un’area idonea da adibire a sito di trasferenza per i rifiuti solidi urbani prodotti a Capaccio. In particolare, la frazione del secco indifferenziato. È il progetto sul quale sta lavorando l’Amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Pasquale Marino, per contrastare l’emergenza rifiuti sempre più vicina per il territorio salernitano. "Stiamo cercando – afferma Marino – un terreno fuori dal centro abitato da adibire come sito di trasferenza da utilizzare per l’emergenza rifiuti per la consegna dell’indifferenziato". Il primo cittadino ha proceduto anche con una diffida nei confronti della società titolare dell’impianto di smaltimento di Avellino, dove Capaccio ha ottenuto l’autorizzazione regionale a sversare il secco indifferenziato. "Per due volte in questi giorni – evidenzia Marino – i due compattatori sono dovuti rientrare senza sversare il secco, nonostante fossimo autorizzati. Pertanto, ho proceduto con una diffida inviata alla società che gestisce l’impianto e ai prefetti di Salerno e Avellino".

Il Comune di Capaccio Paestum ha già avvisato i cittadini dei ritardi nel servizio di raccolta per il blocco del sistema provinciale di smaltimento della frazione secca indifferenziata: la raccomandazione dell’amministrazione Marino è di trattenere in casa i sacchetti grigi (secco indifferenziato) durante il possibile periodo di disagio. Lo stop alla possibilità di condurre i rifiuti a Battipaglia, infatti, provocherà nei prossimi giorni, a meno di clamorose novità dell’ultima ora, auspicabili ma al momento difficilmente prevedibili, il sorgere dell’emergenza, che si aggraverà a causa del caldo che avanza e che renderà sempre più difficile la convivenza con i sacchetti accumulati lungo le vie cittadine. Il sindaco Marino è preoccupato per l’emergenza rifiuti, che in passato ha sollevato non poche polemiche e proteste nella cittadina dei templi, soprattutto nelle contrade marittime superaffollate da migliaia di turisti. "Non sarà facile gestire l’emergenza – conclude - l’estate si prospetta tragica ma di certo non resteremo a guardare, ci impegneremo al massimo, per quanto attiene alle nostre competenze, per evitare i disagi a cittadini e turisti". Con la chiusura dell’impianto Stir di Battipaglia, e con Sardone ormai colma, non sembrano esserci al momento vie d’uscita capaci di stroncare l’emergenza prima che diventi realtà.



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