CAPACCIO. Una caterva di osservazioni al nuovo Piano Urbanistico Comunale di Capaccio Paestum: oltre 600 le istanze protocollate al municipio entro i termini stabiliti. Di certo una bella gatta da pelare per un Puc oggetto anche di un’inchiesta della Procura di Salerno che, recentemente, ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione, comprese le stesse osservazioni. Un Puc caratterizzato da una lunga serie di polemiche e scontri anche a suon di carte bollate, che hanno visto il coinvolgimento pure di alcuni consiglieri di opposizione destinatari di una missiva contenente minacce e un proiettile in fotocopia. Oggetto del confronto è stata soprattutto la trasformazione di alcuni terreni di proprietà di amministratori, consiglieri e parenti affini, passati da agricoli a residenziali. Una contestazione che i consiglieri del Pdl e Udc hanno formalizzato in un’osservazione, nella quale si chiede “di stralciare dalla proposta del Puc tutte le aree alle quali sono interessati sindaco, assessori e consiglieri, che parteciparono alla votazione delle delibere di giunta e di consiglio, relative al Puc fossero incompatibili”. A presentare le osservazioni anche l’associazione “Paestum Città”, attraverso il portavoce Maurizio Paolillo, con le quali si chiedono alcune modifiche inerenti le contrade limitrofe all’area archeologica. Tra queste “l’inserimento nel Puc del sottopasso di via Laghetto. Il progetto è già pronto, finanziato, e approvato dal precedente Consiglio, ed ha il parere positivo dal Ministero. Dubitiamo che quello previsto da oltre 20 anni nel vigente Prg posto a Sud delle mura, possa mai essere autorizzato; si chiede che sia eliminata l’ipotesi di dismissione e abbattimento delle strade intorno alle antiche mura per non isolare le zone poste a sud di Paestum. Si chiede, inoltre, di eliminare la “strada giardino” per il tratto tangente Licinella e Santa Venere difficilmente realizzabile e che,qualora lo fosse, comporterebbe la deviazione dei flussi di traffico da e per Salerno con gravi danni all’economia delle contrade”. Altra richiesta “l’eliminazione nella area sottoposta a vincolo archeologico di tutte le ulteriori restrizioni previste nel Puc”. Al vigente Piano Regolatore Generale, redatto quasi 30 anni fa, furono più del doppio (circa 1.500) le osservazioni che protocollate al municipio.