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LAVORO NEL CILENTO
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Cicerale, a rischio 150 operai del colosso cinese Yanfeng: presidio davanti ai cancelli
Alfonso Stile
21 luglio 2017 12:39
Eye
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CICERALE. A rischio il futuro dei 150 operai dello stabilimento di Cicerale della Yanfeng - Global Automotive Interiors, colosso cinese nella produzione di componenti interni per autoveicoli.
Da martedì mattina, infatti, più della metà dei dipendenti sono in sciopero, con un presidio fisso davanti ai cancelli (nella foto), per contestare la decisione della multinazionale di spostare un’importante produzione per conto della FCA, ovvero per il Gruppo Fiat Chrysler, dalla fabbrica nella zona industriale cilentana a quelle di Cassino e Melfi, sedi di altri filiali Yanfeng. La commessa, nello specifico, riguarda la produzione dei pannelli di rivestimento delle portiere anteriori e posteriori della nuova Fiat Panda, destinati a Pomigliano d’Arco.
Una strategia commerciale che, oltre a violare un accordo sindacale sottoscritto il 2 marzo scorso, non convince affatto i lavoratori, in quanto causerebbe, inevitabilmente, la perdita della certificazione di qualità dello stabilimento di Cicerale per conto della FCA, riducendo così drasticamente i volumi di lavoro, preludio secondo gli operai di futuri licenziamenti, in quanto è dal 2003 che usufruiscono di tutti gli ammortizzatori sociali possibili.
Una situazione preoccupante, che addensa nubi sul futuro di decine di operai, tutti cilentani e salernitani, la maggior parte della quale lavora da tanti anni con la Yanfeng a Cicerale, grazie alla quale hanno messo su famiglia. La stessa azienda cui hanno dato tanto e dalla quale, ora, si vedono abbandonati e costretti ad andare in contro ad un destino su cui aleggia lo spettro della disoccupazione: ai nostri microfoni, alcuni dipendenti non riescono a trattenere le lacrime (clicca qui).
Circa 50 i dipendenti rimasti, invece, al proprio posto di lavoro, coadiuvati da colleghi giunti da altre filiali per portare avanti la produzione.
Gli operai in protesta annunciano che il presidio continuerà fino a quando, con i rappresentanti sindacali, non si otterranno risposte e certezze dall’azienda, ma dalla Yanfeng, al momento, nessuna dichiarazione: il direttore della filiale, così come il capo del personale, non assumono posizioni ufficiali sulla vicenda. La multinazionale cinese, con sede a Shanghai, annovera oltre 400 stabilimenti in Asia ed Europa, con fatturati elevati e tra i principali produttori di componentistica per la FCA.

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