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NOMINA DEL CSM
NOMINA DEL CSM
Vallo: Antonio Ricci nuovo procuratore capo, esperto nell'accelerazione dei procedimenti penali
Redazione
23 luglio 2017 10:53
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VALLO DELLA LUCANIA. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, nella seduta del 19 luglio scorso, presieduta dal Capo dello Stato, relativamente all’indicazione dei vertici degli Uffici Direttivi vacanti, ha nominato il dott. Antonio Ricci quale nuovo procuratore capo della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania: attualmente, è sostituto procuratore generale a Napoli, nella sezione dedita a contrasti di competenza, revisioni di sentenze di condanna e procedimenti disciplinari per il personale di polizia giudiziaria. Ricci, dunque, prenderà il posto lasciato libero lo scorso dicembre, da Giancarlo Grippo, per motivi di pensionamento: l’insediamento, a capo della procura cilentana, è prevista a settembre.
La scelta del plenum del Csm è ricaduta sul magistrato Antonio Ricci recependo le indicazioni della Quinta Commissione, che aveva assegnato 4 preferenze a Ricci, una a Giovanni Cilenti (altro sostituto presso il palazzo di giustizia partenopeo) e Renato Martuscelli (sostituto pg a Salerno e già sostituto procuratore a Vallo): a favore di Ricci hanno pesato maggiore anzianità di servizio ed esperienza in uffici requirenti di secondo grado.
Prima di arrivare nel capoluogo campano, Ricci ha lavorato presso le procure di Vibo Valentia e Santa Maria Capua Vetere: il suo nome è legato, in particolare, al processo d’Appello su Calciopoli ed a quello sullo spagnolo Oscar Sanchez, per il quale chiese ed ottenne l’assoluzione dopo che un errore giudiziario lo aveva condannato a 14 anni di carcere con l’accusa di traffico internazionale di droga.
In particolare, Ricci è ritenuto un esperto nell’accelerazione dei procedimenti penali, competenza maturata durante l’incarico svolto a Santa Maria Capua Vetere, dove è stato tra gli istitutori dell’ufficio ‘Pronta Definizione’, cui assegnare le notizie di reato suscettibili di una celere definizione: una pratica che ha consentito di chiudere rapidamente (con avvisi di conclusione delle indagini preliminari, decreti penali o archiviazioni) una percentuale considerevole di procedimenti che, in alcuni mesi, ha superato la metà di quelli iscritti.

IL GIALLO DEI PROCESSI CESTINATI DA RISOLVERE
Sicuramente, tra i primi compiti del nuovo procuratore capo di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, vi è quello di risolvere il ‘giallo’ degli oltre 80 faldoni di processi, dal 2009 al 2017, mai assegnati ad alcun magistrato, riguardanti inchieste su persone note e meno note del Cilento, e non solo.
Erano finiti nel dimenticatoio, alcuni addirittura nella spazzatura, ma recuperati e rimessi in ordine cronologico per capire cosa sia successo. Un giallo, o se vogliamo un scandalo, che ha investito lo scorso marzo la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, finita sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori ministeriali, che scoprirono i fascicoli ‘dimenticati’ durante un’ispezione.
Il procuratore capo facente funzioni Paolo Itri, che ha sostituito Grippo andato in pensione dopo 8 anni (arrivò nel 2008), ha già avviato accertamenti interni, commentando così la vicenda: “Si tratta di un vero mistero, ma non abbiamo elementi per ipotizzare che qualcuno abbia voluto insabbiare indagini o processi”. A destare sospetto, però, è che la maggior parte dei faldoni rinvenuti riguardano inchieste condotte dalla procura vallese tra il 2012 e il 2013, tutti ben ricostruiti ed ordinati da chi, le carte, le ha maneggiate prima che ‘scomparissero’. E centrerebbe poco l’atavica carenza d’organico che caratterizza, da tempo, sia la procura che il tribunale vallese, dove la situazione non è migliore dal punto di vista organizzativo e numerico.



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