Attualità
INDAGANO I CARABINIERI
INDAGANO I CARABINIERI
Capaccio, venditore di granite pestato e minacciato da ‘rivali’ sulla spiaggia: “Qui è zona nostra”
Alfonso Stile
26 luglio 2017 21:57
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Al suo primo giorno di lavoro, pestato a sangue sotto gli occhi increduli di decine di bagnanti per aver ‘osato’ vendere granite sulla spiaggia di Capaccio Paestum dove... non doveva. È quanto accaduto questa mattina, sul litorale di Foce Sele, ad un 41enne capaccese, picchiato da ‘rivali’ del mestiere.
Una scena orribile, avvenuta intorno all’ora di pranzo, quando l’uomo, con il suo carrettino, ha incrociato sulla riva quello di un altro venditore ambulante: raggiunto da due pugni al volto, si è accasciato sulla sabbia stordito, ricoperto di insulti e minacce che lì, in quel tratto, non ci deve più tornare “perché è zona nostra”.
Queste le chiare intimidazioni rivolte ad alta voce contro il malcapitato, che alla sua prima mattinata di lavoro non poteva di certo immaginare l’esistenza di regole ‘particolari’ che svelano, alla luce della brutale aggressione subita, una vera e propria spartizione illecita della battigia da parte dei venditori ambulanti di granite, alcuni dei quali capaci d’imporre il controllo assoluto sulla spiaggia, gestita come proprietà privata per esercitare affari più o meno illeciti, che spesso sfuggono a forze dell’ordine e Fisco.
Non è chiaro, infatti, se gli aggressori risultino in possesso, o meno, di regolare autorizzazione per esercitare l’attività di venditore ambulante di alimenti su demanio marittimo, quella che invece aveva ottenuto regolarmente, dal Comune di Capaccio Paestum, il 41enne capaccese.
Un’autorizzazione costata circa 600 euro, tra diritti e bolli, versati però con grandi speranze dall’uomo, spinto dalla volontà di sbarcare il lunario anche d’estate per aiutare sua moglie. Invece, è finito in ospedale con un occhio gonfio, rimediato alla sua prima mattina a spingere il carrettino delle granite, dicendo in lacrime ai medici che gli hanno consegnato il referto (5 giorni di prognosi) che, su quella spiaggia, non ci tornerà più, perché teme per la sua incolumità.
L’episodio, però, è all’attenzione dei carabinieri di Capaccio Scalo, diretti dal l.te Serafino Palumbo, che ora indagano con il coordinamento della Compagnia di Agropoli, agl’ordini del cap. Francesco Manna.



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