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SCEMPIO A DUE PASSI DAL MARE
SCEMPIO A DUE PASSI DAL MARE
Capaccio, ex villaggio abusivo diventa mega discarica: slalom dei turisti tra i rifiuti per andare in spiaggia
Alfonso Stile
07 agosto 2017 23:07
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Villaggio abusivo dismesso diventa una gigantesca discarica di rifiuti, che turisti e villeggianti sono costretti ad attraversare, in slalom nell’immondizia, per accedere alla spiaggia libera.
Siamo in località Linora, uno dei tratti più belli e puliti del litorale di Capaccio Paestum, ove un cancello verdastro arrugginito, in passato illecitamente sbarrato, lascia ora aperto uno squarcio indecoroso nella pineta: un pugno nel polmone verde sulla costa e all’immagine di un’intera città che vive di turismo.
Uno scempio ambientale che ha dell’incredibile, una vera e propria baraccopoli abbandonata all’interno della quale numerosi bagnanti, spesso famiglie con bambini al seguito, devono purtroppo addentrarsi ogni giorno per raggiungere il mare, con non pochi pericoli per la propria incolumità.
Un contrasto netto, stridente, che suscita rabbia e sdegno: da un lato, la costa Bandiera Blu con dune piene di gigli bianchi; dall’altro, un disastro ecologico; nel mezzo, il sentiero della vergogna che dalla strada conduce al mare, dove imperano pessime condizioni igienico sanitarie.
Sotto gli alberi, uno dei quali addirittura collassato su di un bungalow, vi sono infatti cumuli enormi di rifiuti e ingombranti di ogni tipo (nelle foto), ovvero tutto ciò che resta del villaggio abusivo fantasma, posto sotto sequestro diversi anni fa: frigoriferi, televisori, condizionatori, materassi, mobili, water, residui cementizi, travi di legno spezzate, tegole, bidoni di latta, cassette di plastica e buste piene di spazzatura, oltre a diverse strutture fatiscenti.
Più a destra, ancora in piedi, vi sono addirittura delle docce in cemento, imbrattate e maleodoranti, forse ancora utilizzate come wc da extracomunitari senza fissa dimora: in qualche altra casetta di legno rimasta sotto i pini, infatti, si scorgono sedie, fornelli di fortuna, suppellettili e buste piene di vestiti usati. Il colmo, però, lo si raggiunge a pochi metri dalla spiaggia… quando scorgiamo due automobili che, i soliti furbi di turno, hanno parcheggiato direttamente sulla duna attraversando, incuranti, lo scempio a cielo aperto.
“Ma vi pare normale? Ma, ditemi voi, com’è possibile che nessuno se n’è accorto!?”, commenta un turista che zigzaga, con noi, tra sacchetti e macerie. “È una vergogna” borbotta un’altra signora avanti con gli anni che in costume, dalla sabbia alla puzza, fa attenzione a dove mette i piedi in quella che, un altro turista ancora, ribattezza come il “Munnezza Villàge di Péstum”, simbolo d’inciviltà, abusivismo e menefreghismo nei confronti della legge e dell’ambiente nella valle dei Templi, patrimonio Unesco.

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