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EX CANDIDATO SINDACO
EX CANDIDATO SINDACO
Capaccio, Quaglia: "I quasi cento giorni difficili dell'opposizione"
Comunicato Stampa
19 agosto 2017 12:20
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall’ex candidato sindaco di Capaccio Paestum, Angelo Quaglia (nella foto):

A partita iniziata la squadra di Palumbo sembra tenere il campo con proclami di rilancio ben congeniati nel breve e medio termine. Sono ormai vecchie le promesse di risoluzione di alcuni problemi nelle 36/48 ore sbandierate in campagna elettorale come l’acqua potabile al capoluogo che arriverà soltanto l’anno prossimo. Si sa, le promesse della campagna elettorale spesso hanno poco a che fare con la realtà. Reale, invece, è la storia delle sei suore Orsoline, che dopo la batosta elettorale che le ha confinate all’opposizione, continuano a pensare di aver vinto le elezioni. Il dentista Sica, infatti, ha rinnovato il contratto di assessore alle medaglie dello sport con il nuovo inquilino del comune seguito dal fido Petraglia. Le altre quattro suore Orsoline, Mazza, Sabatella, Ragni, Adinolfi, sono ancora alla ricerca di una poltrona più comoda poiché su quella dell’opposizione non si sono ancora accomodate. È scomoda. Per chi per cinque anni ha prodotto solo macerie, abituarsi a stare dalla parte del popolo sconfitto è difficile.
È difficile far comprendere al super assessore Troncone che quando si scoprono cose strane negli atti della precedente amministrazione, anziché comunicarli ai giornali andrebbero denunciati agli organi competenti.
È difficile suggerire alla nuova Giunta che le priorità di questo paese non sono gli interessi personali di alcuni imprenditori, molto attivi in campagna elettorale, ma la risoluzione dei servizi essenziali che da anni aspettano le famiglie e i disoccupati.
È difficile suggerire a Palumbo con toni educati, altrimenti si arrabbia, che la nuova campagna elettorale che sta facendo sulla sistemazione del fiume Sele è almeno inopportuna giacché occorre soltanto iniziare i lavori.
È difficile confrontarsi con un sindaco che in campagna elettorale li ha definiti incapaci e delinquenti. E’ difficile, trovare la dignità e il coraggio di offrire a questo paese un dibattito politico e amministrativo equo e democratico.
È difficile aprire un continuo confronto con chi amministra e chi sta all’opposizione per garantire i principi democratici di un paese normale.
È difficile. Forse è meglio far finta di niente. Forse è meglio dire no col cuore e abbassare la testa in segno di approvazione verso una Giunta monocolore che deve avere paura soltanto del proprio destino. Attenti però, quando si perde il senso delle istituzioni si apre la porta a pericoli molto seri per la democrazia.



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