CAPACCIO PAESTUM. Nell’ambito dell’iniziativa ‘Puliamo il mondo’ di Legambiente, sono state avviate ieri mattina, a Capaccio Paestum, le operazioni di bonifica dell’ex Villaggio degli Amici in località Linora (nella foto), un’area recentemente acquisita a patrimonio comunale che era stata trasformata in una vera propria discarica piena di rifiuti di ogni genere, sul litorale capaccese Bandiera Blu. Uno scempio ambientale segnalato dall’emittente StileTV.
I volontari del locale circolo di Legambiente, diretti dal coordinatore Pasquale Longo, insieme a numerosi migranti ospitati nel centro 'El Pueblo' di Santa Venere di Giuseppe Leone, a delegazioni delle scuole e rappresentanti dell’Amministrazione comunale, si sono così dati appuntamento per ripulire e riqualificare l’area, che tra l’altro rappresenta uno dei pochi accessi pubblici al mare lungo Via Linora. Presenti per l’occasione il sindaco, Francesco Palumbo; il presidente del Consiglio comunale, Nino Pagano, e i consiglieri Alfonsina Montechiaro, Ivano Mottula, Giovanni Cirone e Fernando Maria Mucciolo.
“Con l’acquisizione a patrimonio comunale dell’area e con la sua rigenerazione si compie un ulteriore passo in avanti nel ridare decoro, bellezza e legalità ad un altro pezzo della fascia costiera del nostro territorio - ha spiegato il sindaco Palumbo – in sinergia con le forze buone del territorio, come Legambiente, le scuole e gli extracomunitari dei centri di accoglienza nella nostra città, che ospitiamo nei numeri giusti per favorire inclusione e non emarginazione, ribadiamo oggi la nostra attenzione sulla salvaguardia del territorio, che deve essere rispettato e mai più violentato, com’è successo in quest’area; è nostra ferma intenzione riaffermare il concetto di legalità anche con queste iniziative che, oltre a sottolineare la sensibilità dei capaccesi verso la tutela dell’ambiente, testimoniano l’impegno contro gente che, venendo da fuori, non ama questa terra e la deturpa”.
In contemporanea, è stato eseguito un altro intervento di pulizia, curato dagli allievi della scuola media di Torre sulle aree dunali nei pressi del bunker, dove da due anni la scuola sperimenta un percorso didattico nell’ambito del progetto ‘Giglio d’amare’.