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LA STORIA
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Casa in fiamme a Paestum: dopo 54 anni cerca famiglia che l’aiutò nel disastro
Alfonso Stile
18 ottobre 2017 20:33
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CAPACCIO PAESTUM. “Aiutatemi a ritrovare la famiglia di Paestum che salvò la mia”. È l’appello che la signora Rosa Agnese Gardi, di 68 anni, rivolge attraverso StileTV alla comunità di Capaccio Paestum.
Nata a Corleone, oggi vive a Cefalù, a pochi chilometri da Palermo. Ma nel 1963 abitava con tutta la famiglia nell’area archeologica di Paestum, precisamente al secondo piano dello storico Palazzo De Maria, nella piazzetta della Basilica Paleocristiana: Rosa (a destra nella foto), primogenita di 4 figli del compianto Lorenzo Gardi, all’epoca custode del museo nazionale pestano, aveva solo 14 anni quando quell’appartamento fu completamente distrutto da un vasto incendio, causato da un corto circuito.
“Stavamo raccogliendo lumache ed erbe aromatiche ai piedi dei templi, quando all’improvviso notammo fumo e fiamme che fuoriuscivano dal tetto: papà accorse subito, mamma invece svenne per strada per lo choc e dovette intervenire un medico”, ricorda in maniera nitida Rosa nonostante siano passati ben 54 anni.
“E come potrei mai dimenticare - aggiunge commossa - mio padre in lacrime che ripeteva continuamente ‘Signore ti ringrazio per aver salvato la mia famiglia anche se ho perso tutto e siamo tutti e sei in mezzo a una strada’… parole che ti restano dentro per tutta la vita”.
Dopo quell’incendio, che ridusse in cenere la loro dimora, la famiglia Gardi fu aiutata dalla famiglia di una tale signora Ada, quella che Rosa cerca dopo tanti anni: “Ricordo che aveva tre figli maschi, con i quali io ed i miei fratelli giocavamo spesso, ma non riesco a ricordare il cognome… vi chiedo di aiutarmi a ritrovarli, vorrei tanto rivederli, riabbracciarli, perché il loro aiuto fu qualcosa di straordinario. Furono così generosi da farci sistemare in un piccolo alloggio accanto casa loro, che era di fronte alla nostra, dove misero alcuni letti per farci dormire; ricordo che, in poche ore, arrivarono decine di persone a portarci pomodori, pane, conserve, formaggio e lenzuola, per aiutarci e consolarci: l’amore e la solidarietà ricevuta dalla gente di Paestum sono cose che non potrò mai dimenticare”.
“In un edificio, di fronte casa, vi era un piccolo negozio di elettrodomestici: quando scoppiò l’incendio, il proprietario utilizzò una scala per tirare fuori la bombola da casa nostra, gettandola fuori dalla finestra”, racconta ancora Rosa, che ha vissuto a Paestum dal 1960 al 1964, quando è ritornata in Sicilia.
“Dopo l’incendio, passammo alcune notti in quell’alloggio, circondati dall’affetto di tante persone, fino a quando il museo non ci fece alloggiare in una delle torri della cinta muraria; da allora non ho avuto più la possibilità di tornare a Paestum, purtroppo, ma vorrei tanto tornarci per ringraziare di cuore tutte le persone che aiutarono me e la mia famiglia, nella speranza di rivedere la signora Ada o qualcuno della sua famiglia, per ricordare, per scambiarci qualche foto, per tornare per un momento giovane al ricordo di tanto amore ricevuto da Paestum e dai suoi abitanti”, conclude speranzosa.
Se qualcuno può aiutare la signora Gardi, può contattare la nostra redazione al numero 0828.1990199 oppure via email a redazione@stiletv.it



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